Annunciare l’amore di Dio nei passaggi di vita cogliendoli come soglie di fede
La vita di ogni uomo è costellata di passaggi, di avvenimenti che accadono e spesso scombussolano, di situazioni belle e tristi, di gioie e di drammi personali e familiari.
Attraversare la vita con fiducia e speranza, tenendo viva la speranza , il sogno di realizzarla in pienezza, di salvarla , è l’aspirazione di tutti ed è una grande domanda di salvezza. E’ nei momenti di rottura, di crisi, di discontinuità , che spesso si fa più acuta la domanda di Dio.
In queste situazioni ritorna in tutti la domanda del senso della vita,sulla nostra origine e sul nostro destino; si rimette in moto la nostra identità più profonda.
Come cogliere la presenza di Dio, il suo amore, in questi passaggi?
Perché dunque i ‘ passaggi di vita’ diventino esperienze di fede occorre una presenza e una parola che aiutino a cogliere ciò che chi è coinvolto direttamente in quella esperienza non riesce a vedere, che cioè Dio è presente con il suo amore. (cfr Rm 10,13-15).
Un estrattio dall’intervento di mons. Lanfranchi di sabato 7 giugno, in vista del nuovo anno pastorale