L’ottobre missionario di quest’anno, dal tema «Tessitori di fraternità», si pone sulla scia del Mese Missionario Straordinario che si è celebrato nel 2019. Il tema di allora, «Battezzati Inviati», mirava a far riscoprire l’universalità della vocazione missionaria, vede ora il suo sviluppo tramite lo slogan di quest’anno Eccomi, manda me. Si comprende come, accostando la parola missione ad evangelizzazione, ogni persona ha qualcosa da donare nella fede: la propria umanità, il proprio amore. Nessuno è così povero da non aver nulla da dare, nessuno è così ricco da non aver bisogno di ricevere.
L’enciclica di Papa Francesco Fratelli tutti, firmata il 3 ottobre ad Assisi, si inserisce e parte proprio dal concetto di una Chiesa in uscita: «siamo tutti sulla stessa barca», ci ricordava il Papa Francesco in piena pandemia. «Questo è un insegnamento per chiunque si dica cristiano: occorre uscire da sé, dall’autoreferenzialità per andare incontro all’umanità nel segno dell’amore di Cristo che ci rende fratelli».
È un ulteriore invito del Papa a metterci in ascolto. Il mese missionario ci chiama a metterci in ascolto di Dio e dei poveri. Della loro voce, delle storie e dei bisogni. Nel nostro contesto della Chiesa italiana si desidera tradurre questa vocazione missionaria in un appello a tutti i credenti per diventare «Tessitori di fraternità».
Nello specifico, come Centro missionario diocesano modenese, il desiderio è quello di incontrare la comunità e offrire un momento di riflessione e condivisione in occasione della Veglia missionaria che si terrà alle 21 di venerdì 16 ottobre presso la parrocchia di San Giovanni Evangelista a Modena. Tale incontro sarà l’occasione per mettersi in ascolto di alcune testimonianze di «tessitori di fraternità »: Giacomo Ricci, di ritorno da un periodo di esperienza missionaria in Ciad, le suore francescane di Palagano con il gruppo Intrecciarsi di Bologna e Ruggero Cavani di Fiorano con il gruppo Camminare Insieme: un’esperienza di dialogo interreligioso.
Come sottolinea Papa Francesco nell’enclica Fratelli Tutti: «Ecco un bellissimo segreto per sognare e rendere la nostra vita una bella avventura. Nessuno può affrontare la vita in modo isolato […]. C’è bisogno di una comunità che ci sostenga, che ci aiuti e nella quale ci aiutiamo a vicenda a guardare avanti. Com’è importante sognare insieme! […]. Da soli si rischia di avere dei miraggi, per cui vedi quello che non c’è, i sogni si costruiscono insieme».