“Ogni guerra lascia il mondo peggio di come lo ha trovato” come affermato da papa Francesco nella Fratelli tutti (n. 261).
Caritas diocesana di Modena-Nonantola fa proprie queste parole e si unisce all’appello del nostro Pontefice, che durante l’Angelus di domenica 27 febbraio ha esclamato “Tacciano le armi! Dio sta con gli operatori di pace, non con chi usa le armi!”.
In tal senso, vale la pena ricordare che l’articolo 11 della nostra Costituzione dispone il ripudio alla guerra “come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. Soprattutto alla luce di un conflitto che al 28 febbraio ha lasciato un saldo di circa 10.225 morti, di cui oltre 2.500 civili, e 24.541 feriti.
Inoltre, circa 500mila persone hanno abbandonato le loro case per rifugiarsi nei Paesi limitrofi, tra cui Polonia, Romania e Moldavia.
Secondo le stime di UNHCR, gli sfollati potrebbero raggiungere i 4 milioni nel breve periodo.
In questa sede, vorremmo esprimere la nostra gratitudine per le innumerevoli chiamate ricevute in queste ore da parte di donne e uomini di buona volontà che si sono resi disponibili a sostenere delle iniziative in favore della popolazione ucraina, specialmente dei più vulnerabili.
Come Caritas diocesana, riteniamo che la modalità più efficace di aiuto sia quella di sostenere il lavoro degli operatori e del personale sanitario presenti in Ucraina e dintorni, i quali restano vicini alla popolazione sconvolta dalla guerra.
Caritas Ucraina ha allestito dei centri Polivalenti e altre strutture per fornire assistenza sanitaria, supporto psicologico e beni di prima necessità.
Inoltre, si monitora con attenzione la situazione dei minori nel Paese, mettendo a disposizione 5 strutture di accoglienza. Al momento, ci sono alcuni minori alloggiati presso 22 case-famiglia, altri sono ospitati in orfanotrofi pubblici.
Risulta altresì preziosa l’attivazione delle Caritas di Polonia, Moldavia e Romania.
La Moldavia ha aperto 3 centri per un totale di 500 posti letto. Altri 2.500 sono stati messi a disposizione dalle Caritas diocesane della Polonia.
Altrettanta solidarietà è stata manifestata anche nei confronti di coloro che sono scappati in Russia, precisamente nella regione di Rostov.
Al fine di rispondere a bisogni immediati, Caritas Italiana ha messo a disposizione 100mila euro, dimostrando la propria vicinanza a Caritas Ucraina e a tutta la popolazione civile.
Chiunque voglia sostenere gli interventi di Caritas italiana, può utilizzare il conto corrente postale n. 347013, fare una donazione online tramite il sito www.caritas.it, oppure si può collaborare tramite bonifico bancario:
● Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma –Iban: IT24 C050 1803 2000 0001 3331 111
● Banca Intesa Sanpaolo, Fil. Accentrata Ter S, Roma – Iban: IT66 W030 6909 6061 0000 0012 474
● Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013
● UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119
Per Caritas diocesana, le Comunità parrocchiali sono nuclei relazionali di vitale importanza nella città. Agli operatori delle Caritas parrocchiali proponiamo di seguire e monitorare situazioni che coinvolgano, in prima persona, i cittadini ucraini residenti nel nostro territorio al fine di conoscere, mappare e accompagnare le persone e famiglie che scappano dal conflitto e iniziano a raggiungere il nostro territorio.
Soprattutto alla luce della consistente presenza di donne che lavorano nel settore della cura e dell’assistenza, offrendo un contributo fondamentale per la comunità.
In questa fase, le parrocchie possono attivare la propria rete di relazioni per identificare figure di riferimento, all’interno della popolazione ucraina residente a Modena, che ci orientino nella conoscenza di situazioni di vulnerabilità che richiedano l’intervento della rete Caritas.
Nello stesso tempo, le Comunità parrocchiali potranno contare sul supporto e l’accompagnamento di Caritas diocesana, che resta a disposizione per monitorare gli sviluppi di questo dramma e le sue implicazioni sul nostro territorio.
In questa sede, cogliamo l’occasione per esprimere il nostro supporto all’insieme di eventi e iniziative messe in campo da una società civile che si è dimostrata sensibile e attenta agli sviluppi della guerra in corso. Si potrebbe parlare di un’unica grande mobilitazione, dove è stato dimostrato che nulla di ciò che è umano ci è indifferente.
A tal proposito, in accordo con il Vicario della Carità, e in coordinamento con il Comune di Modena e l’emporio di Porto Bello, stiamo valutando l’allestimento di un unico punto di raccolta.
Più informazioni nel dettaglio a seguito degli incontri di coordinamento che si terranno in queste ore con Caritas Italiana.
Nelle prossime ore, Caritas diocesana contribuirà nella diffusione e documentazione delle molteplici iniziative che si stanno organizzando sul territorio, specialmente quelle organizzate dalle Comunità parrocchiali e dal Comune di Modena.
Ci auspichiamo infine che l’investimento delle nostre energie possa essere di sostegno per gli “operatori di pace” impegnati sul campo, i quali offrono sostegno sanitario, psicologico e assistenziale.
A tal fine, ribadiamo la proposta iniziale di sostenere l’impegno delle Caritas impegnate sul territorio.
Si tratta di evitare che questa guerra lasci il mondo “peggio di come lo ha trovato”; di costruire una pace che non si riduca ad “un’assenza di guerra, frutto dell’equilibrio sempre più precario delle forze” ma che, a partire dallo sforzo condiviso da ciascuna delle parti, possa essere costruita “giorno dopo giorno” (E.G., 219).