Sono cominciati la scorsa settimana i progetti di Servizio Civile proposti dalla Caritas diocesana. Un’occasione di crescita per tanti giovani, che saranno occupati in progetti che coinvolgeranno l’intero territorio. Al bando hanno risposto 14 ragazzi, destinati a quattro settori : assistenza dei minori, contrasto alla povertà, assistenza al disagio adulto, educazione e animazione.
«I volontari – spiega Paolo Rabboni, responsabile del Servizio Civile della Caritas diocesana – saranno impegnati per un anno, per 30 ore settimanali, cinque giorni a settimana. Saranno chiamati a seguire due percorsi formativi, uno generale e uno specifico per il progetto scelto. È previsto anche un momento di verifica del percorso fatto: tra qualche mese infatti contiamo di coinvolgerli in attività di animazione sul territorio, per raccontare la loro esperienza e l’incontro con i destinatari del servizio».
Quattro i progetti proposti. «Giovani al centro» si occupa di assistenza ai minori e avrà sede all’oratorio «Don Bosco» della parrocchia di Formigine, al Gruppo Babele della parrocchia di Fiorano, all’oratorio Sassola della parrocchia di Campogalliano, al Cag Arcobaleno del Ceis ,al Centro Medie della cooperativa Piccola Città e alla Comunità per minori stranieri San Pancrazio della cooperativa Piccola Città. Il progetto «Incontri che cambiano» si concentra sul contrasto alla povertà e sarà svolto al Centro d’ascolto e al Centro d’accoglienza della Caritas diocesana. «Storie a confronto», progetto di assistenza al disagio adulto, avrà come sedi Casa San Lazzaro del Ceis, l’Isitituto Charitas e lo Spazio Anziani del Ceis, infine per «La comunità del domani», progetto su educazione e animazione, è stata scelta come sede la Caritas diocesana. Tra obiettivi, aspettative e qualche timore, i giovani sono pronti a cominciare.
«Per me – racconta Dario Calciolari, universitario di 19 anni di Nonantola – questo è un anno particolare, ricco di esperienze nuove, e dal Servizio Civile mi aspetto una crescita nel contatto con le persone. Faccio parte di un gruppo scout e ho già fatto diverse esperienze di volontariato; ho scelto il progetto “Incontri che cambiano” per conoscere meglio la realtà associativa del nostro territorio. Ogni giorno sarà una sfida nuova, dovrò mettermi a disposizione per aiutare delle persone in difficoltà a costruire un progetto concreto per la loro vita».
«Da questa esperienza mi aspetto di crescere da un punto di vista personale, – spiega Mascia De Rosa, ventenne originaria di Bari, ma residente a Modena – mi auguro di essere d’aiuto alle persone che frequentano lo spazio anziani, il progetto che ho scelto. Come scritto sul bando del progetto, sarò chiamata a migliorare la qualità di vita di persone che spesso si sentono sole e frequentano il centro per avere compagnia. Mi aspetto di trasmettere la mia energia e la mia vitalità, e mi auguro di ricevere tanto sia dall’esperienza in sé sia dalle persone che conoscerò».
Crescere come persona e indagare sulla propria vocazione sono i motivi che hanno spinto Erika Casolari, 22 anni di Casinalbo, a scegliere il Servizio Civile: «Sono stata destinata all’oratorio Don Bosco di Formigine, dove mi occuperò del dopo scuola e dell’animazione con i bambini. Da quest’esperienza mi aspetto di diventare più sicura di me stessa, aiutando i bambini, anche di scoprire se sono adatta a lavorare con loro. Voglio mettermi alla prova e capire meglio cosa voglio fare da grande. Mi aspetto di divertirmi e di costruire un buon legame con i bambini. Ho anche qualche timore, perché essendo una prima volta per me con dei piccoli, ho paura di non essere portata e di non riuscire in quello che sono stata chiamata a fare, ma sarà comunque un’esperienza utile e arricchente».