Hanno iniziato ufficialmente il 10 ottobre i 17 giovani volontari selezionati per il servizio civile nei tre progetti di Caritas diocesana “Piccoli ma forti”, area minori, “Strade diverse”, area disagio adulto, comunità residenziali e “Un popolo dai molti volti”, area disagio adulto, ascolto ed accoglienza. Per il primo progetto, Maria Vittoria Anselmi presterà servizio all’Oratorio Don Bosco d i Formigine, Sara Baldazzini all’oratorio di Campogalliano, Alessia Calderoni al Centro medie della coop. Piccola Città, Barjame Gjini alla Città dei Ragazzi, Laura Imperiale al Bar Arcobaleno del ceis, Riccardo Stradio al Net garage di Animatamente e Giovani Vandini alla Comunità San Pancrazio. Rimane al momento un posto libero, ed è in corso la ricerca, per il gruppo Babele della parrocchia di Fiorano.
Per “Strade diverse” Valentina Allegretta presterà servizio allo Spazio Anziani del Ceis, Lorenzo Arrigo all’istituto Charitas, Paula Campos Castillo al centro Torre Muza – coop. Piccola Città, Letizia Crincoli a Casa San Lazzaro, Eleonora Fregni alla comunità La Barca, del Ceis. “Un popolo dai molti volti” vede Mohamed Bourichi e Rossella De Falco in servizio a Porta Aperta, Giovanna Raiola e Matteo Rompianesi al Centro d’ascolto della Caritas diocesana.
La durata del servizio è di 12 mesi, l’impegno è di 30 ore settimanali; ai volontari in servizio civile spetta un assegno mensile di 433,80 euro; a loro è garantita una formazione generale sul servizio e specifica sull’ambito nel quale prestano servizio.
Ecco alcune voci
Letizia, di Nonantola, ha 24 anni, sta frequentando la facoltà di Scienze e tecniche psicologiche e farà servizio a Casa San Lazzaro. “Ho sempre fatto volontariato – ci racconta – anche se non in modo costante, e in questi mesi di servizio potrò dare regolarità all’impegno. Ho incontrato il Ceis anche nel corso del mio tirocinio, ho scelto proprio questa casa per l’anno di servizio. Due i miei desideri, all’inizio del percorso: quello di arricchire il mio curriculum e quello di contribuire, come ho cercato di fare anche in altre realtà in cu ho vissuto, ad abbattere pregiudizi e luoghi comuni”.
Barjame Gjini ha 22 anni, è nata in Albania, risiede a Medolla e sarà in servizio alla Città dei Ragazzi. “Mi sono laureata a Reggio in Scienze dell’educazione e questo percorso mi ha portato a cercare questo spazio per il servizio, perché qui avevo svolto anche il mio tirocinio e volevo dare continuità all’esperienza. Alla CdR sono accolti preadolescenti ed adolescenti: spero di aiutare questi ragazzi ad affrontare i problemi tipici della oro età ed insieme di continuare a formarmi anche io: nel servizio c’è questa reciprocità”.
Lorenzo Arrigo, modenese di 27 anni, sta completando gli studi in Scienze e tecniche psicologiche e sarà per 12 mesi al Charitas. “Imparare facendo, questo è quello che mi attendo dall’anno di servizio, in un campo per me non del tutto nuovo, perché ho svolto il tirocinio nella comunità La Barca. All’università ho studiato la teoria e sento i desiderio di misurarla con la realtà, per aumentare le mie competenze, migliorare facendo e, se possibile, anche aiutare”.
Eleonora Fregni, psicologa modenese di 28 anni, sarà alla comunità La barca. “Anche per me questa esperienza servirà per mettere in pratica quello che ho studiato, nel settore psichiatrico, quello a cui sono orientata anche per il futuro, e continuare a formarmi lavorando. Sono certa che il servizio sarà per me un’opportunità di crescita personale e professionale”.
Paula vive a Modena, è nata in Perù, è sposata e ha una bambina, sta frequentando Scienze dell’educazione e svolgerà il suo servizio a Torre Muza: “anche io mi attendo un’esperienza di crescita personale e di formazione, insieme, per completare il mio percorso di studi. L’integrazione è fatta di scambio, la mia bambina è nata in Italia: credo che anche il servizio civile sia un luogo d’incontro e arricchimento reciproco”.
Sara Baldazzini, 23 anni, di San Vito, è al terzo anno di Scienza della comunicazione e ha scelto l’Oratorio di Campogalliano come sede del servizio: “Credo che in questo anno avrò l’opportunità di scoprire molte cose di me, attraverso il servizio: ho scelto di mettermi in gioco proprio per avere nuovi stimoli alla mia crescita personale, ma anche per comprendere e , se possibile, aiutare i ragazzi più giovani”.
Mohammed Bourichi ha 26 anni, nato in Marocco, sposato, abita a Cognento e la sua sede è Porta Aperta: “Sono da poco in Italia, ho già fatto volontariato nella parrocchia di Cognento. Ho pensato al servizio civile per inserirmi meglio a Modena: già dal tirocinio ho visto che conoscere l’arabo e il francese, a Porta Aperta, serve parecchio. Mi aspetto di imparare molto da questo anno”.