A più di un decennio del sisma, il lavoro dell’Ufficio diocesano “Ricostruzione post-sisma” non si è mai fermato. Lo dicono i numeri pubblicati sul settimanale Nostro Tempo, dorso domenicale di Avvenire, nelle edizioni del 4 e 11 giugno 2023, con le rispettive tabelle illustrative che rendicontano lo stato dei lavori al 20-29 maggio 2023 .
La prima tabella illustrativa presenta un elenco di 30 lavori conclusi, 7 la cui inaugurazione era prevista corso del 2023, altri 6 in corso di esecuzione e un intervento allora prossimo all’affidamento. Infine, i lavori in corso di istruttoria erano 27 in totale. Clicca qui per leggere l’articolo pubblicato su “Nostro Tempo”.
«La trasparenza è un criterio che accomuna tutti i lavori dell’Ufficio “Ricostruzione post-sisma”. Al punto che se a una gara di ricostruzione possono partecipare cinque soggetti, la Chiesa di Modena-Nonantola sceglie di invitarne sempre dieci»
La seconda tabella inizia con gli interventi sotto i 50mila euro, di cui 5 risultavano conclusi e uno non ancora. Seguivano gli interventi inerenti alla piattaforma del Modello unico digitale per l’edilizia (Mude): 18 conclusi, altri 9 lavori in fase di esecuzione e 5 in corso di istruttoria.
Sono evidenziati inoltre tre interventi inizialmente assegnati all’arcidiocesi e poi acquisiti dal Segretariato regionale del Ministero della Cultura per l’attuazione dell’intervento di recupero.
La piattaforma Mude – ha spiegato Manola Cottafava, referente amministrativa dell’Ufficio ricostruzioni – riguarda «gli interventi che non arrivano direttamente in arcidiocesi, ma in parrocchia. Si tratta di edifici di funzione privata come le canoniche o strutture equivalenti».
Non si tratta di «una mera riparazione dei danni subiti, ma di interventi di rafforzamento locale o di miglioramento sismico per rendere gli edifici più sicuri per il futuro»
Vale la pena sottolineare che la trasparenza è un criterio che accomuna tutti i lavori dell’Ufficio diocesano. A renderlo noto è stato Federico Benatti, collaboratore dell’Ufficio “Ricostruzione post-sisma” per l’ottenimento delle autorizzazioni e responsabile unico del procedimento in alcuni interventi realizzati dall’omonimo ufficio, che ha illustrato gli interventi post-sisma eseguiti in Arcidiocesi. Al punto che se a una gara di ricostruzione possono partecipare cinque soggetti, la Chiesa di Modena-Nonantola sceglie di invitarne sempre dieci». Tale scelta – ha osservato – vuole incentivare le imprese a dare il meglio di sé, facilitando altresì la rotazione tra i soggetti che si aggiudicano i lavori. A questo link è possibile leggere l’articolo completo
Come osservato infine da Mario Guglielmo Ferrari, direttore dell’Ufficio diocesano, i lavori di ricostruzione non consistono in «una mera riparazione dei danni subiti, ma di interventi di rafforzamento locale o di miglioramento sismico per rendere gli edifici più sicuri per il futuro».