«Nel trambusto della vita moderna di affari, di agitazioni e di continue migrazioni mentre l’indefferentismo impera sempre più anche tra i buoni, il ricordo vivo e la pratica devota verso la nostra cara Madonna del Murazzo sono le uniche che ci danno speranza per il nostro futuro». Buone considerazioni del giorno d’oggi? No, stralcio di un articolo del bollettino della parrocchia di San Cataldo del 1926.
Domenica 22 settembre riapre il santuario della Madonna del Murazzo in San Cataldo, occasione straordinaria per alimentare il ricordo vivo e la pratica devota verso la Beata Vergine Maria. Giovedì 19 settembre inizierà il triduo di preparazione nella parrocchia di Sant’Antonio in Cittadella, con la Messa celebrata alle 19 da don Federico Pigoni, poi venerdì 20 alle 19 la celebrazione eucaristica sarà presieduta da don Simone Bellisi e sabato 21 sempre alle 19 da padre Giuseppe Rainone, Superiore provinciale del Padri giuseppini (seguirà la processione al Santuario con l’immagine della Madonna).
Domenica 22 settembre è in programma la festa d’inaugurazione del Santuario della Madonna del Murazzo, con la celebrazione eucaristica delle 11 presieduta dall’Arcivescovo Erio Castellucci, e nel pomeriggio, alle 16, i vespri propri solenni della Madonna del Murazzo con la Cappella musicale del Duomo di Modena.
Come e perché è nata la devozione alla Madonna del Murazzo? Nel 1644 a Modena Camillo Vignali, nel borgo di San Cataldo, viene disarcionato dal cavallo imbizzarrito e scagliato contro un muro detto appunto «murazzo». Si affida alla intercessione di Maria, si rialza e riprende il suo cammino. A casa decide di appendere a quel muro un piccolo quadretto raffigurante la Vergine con il bambino, un ringraziamento a Maria e un invito a coloro che passeranno di lì a ricordarsi della Madonna. Un numero sempre maggiore di persone si ritrova attorno a quel quadretto della Vergine a pregare il Rosario e a cantare le litanie. Rapidamente corre la voce che il Murazzo è diventato luogo di grazie abbondanti e di guarigioni ottenute. Allora il vescovo Roberto Fontana ordina che la sacra immagine venga tolta dal Murazzo e portata all’interno della chiesa di San Cataldo e questo avvenne il 24 marzo 1645. Ma la chiesa parrocchiale era di modeste dimensioni, non adatta ad accogliere il flusso di persone che volevano vedere, pregare, toccare l’immagine. La chiesa viene trasformata ed allargata e la parrocchia di San Cataldo diventa il santuario della Beata Vergine del Murazzo in San Cataldo. Nel 1702 arrivano i frati minori di S. Francesco: nasce il convento luogo di formazione, di cultura, di preghiera con la presenza anche di oltre dieci confratelli frati.
Nella notte tra l’11 e il 12 gennaio del 1930 ignoti si introducono in chiesa e rubano la Sacra Immagine della Madonna e gli oggetti di valore di cui era ricoperta. Nel 1943 il pittore Giovanni Mundici dona alla chiesa una nuova immagine della Madonna, l’attuale, e nel 1947 papa Pio XII invia la bolla per l’incoronazione della Beata Vergine del Murazzo.
Agostino Manfredini, padre giuseppino