Presentato il documentario «Condòmini»

Il giorno 25 febbraio 2023 in Arcivescovado è stato presentato dal vice-direttore della Caritas diocesana, dott. Federico Valenzano: Condòmini, il documentario che “racconta” il problema abitativo partendo dalle voci di coloro che lo vivono in prima persona: inquilini e proprietari di abitazioni, rappresentanti delle istituzioni, delle comunità parrocchiali e altri abitanti della zona Crocetta-Sacca.

Per la realizzazione di questo documentario, si è svolta la ricerca “Città abit-abile”, con 170 interviste che hanno coinvolto persone di 17 nazionalità diverse. Gli esiti della ricerca, su mandato dell’arcivescovo Castellucci, sono stati l’inputper la nascita del progetto “Verso un’ecologia della vita quotidiana” (finanziato con i fondi 8xmille della CEI) per la promozione di una prassi condivisa nella gestione delle soluzioni abitative.

Alla Conferenza Stampa, era prevista la presenza del vicario generale (mons. Giuliano Gazzetti), assente a causa di un funerale.

Federico Valenzano, vicedirettore di Caritas diocesana ha rilasciato interviste alle TV locali e ha poi presentato il progetto.

Il documentario sarà proiettato il 2 marzo 2023 alle ore 21,00 al Teatro della Fondazione Collegio San Carlo (Via San Carlo, 3 – Modena) alla presenza dell’Arcivescovo.

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Condòmini

Il documentario

Passare dalla domanda di case alle domande sulla casa: Questo il desiderio che anima la ricerca Città abit-abile i cui esiti vengono restituiti nel documentario Condòmini.

Prodotto dalla regia di Raffaele Pizzati Sartorelli, Condòmini ha gli obiettivi di:

animare la comunità locale comunicando gli esiti della ricerca dalle voci dei cittadini che hanno partecipato alla ricerca Città abit-abile;

generare un confronto tra soggetti differenti ma con pari dignità sociale attorno al problema abitativo;

restituire gli esiti della ricerca Città abit-abile a Caritas Italiana, dando conto del lavoro svolto.

Da questa restituzione nasce una prima traduzione operativa della ricerca, che è il progetto «Verso un’ecologia della vita quotidiana», che ha l’obiettivo di promuovere una prassi condivisa nella gestione delle soluzioni abitative nel Condominio Prato Verde.

Prassi che verrà costruita mediante l’accompagnamento di 35 famiglie residenti nel Condominio e inquiline delle Fondazioni Opere pie di Istituzione diocesana.

Il progetto è finanziato dai fondi 8xmille della Conferenza episcopale italiana (di seguito Cei) e conta sulla supervisione scientifica del Dipartimento di filosofia, sociologia, pedagogia e psicologia applicata (di seguito Fisppa) dell’Università di Padova.

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Condòmini verrà presentato alla città giovedì 2 marzo, alle 21, presso la Fondazione Teatro San Carlo (via San Carlo, 3). Un’occasione aperta alla cittadinanza – previa prenotazione – e alla quale sarà presente l’arcivescovo Castellucci, oltre alle autorità cittadine.

L’incontro trae ispirazione dal Cantiere sinodale dell’ospitalità e della casa e vuole facilitare il confronto sul problema abitativo, con particolare attenzione sulla qualità delle relazioni all’interno della comunità e sulla cura della Casa comune.

La ricerca intervento Città abit-abile

 

«Per i nuclei più fragili, l’indisponibilità economica resta uno dei primi ostacoli nell’accesso ad un alloggio in affitto ma l’assenza di responsabilità condivisa da parte di molti attori incide negativamente sull’intera comunità». Questo il dato che emerge dalla ricerca Città abit-abile in riferimento al problema sociale della povertà abitativa.

Un problema avvertito dal Servizio sociale territoriale poco prima della fine del blocco degli sfratti deliberato dalla Giunta comunale durante la pandemia; ma anche dalle comunità parrocchiali, che rilevano nel Vicariato Crocetta-San Lazzaro un maggior numero di abitazioni inadeguate, indebitamento per affitti e bollette non pagate rispetto ad altre realtà urbanistiche della città.

Da quanto emerso dalla ricerca: «sia i nuclei famigliari assegnatari sia i proprietari e la rete dei servizi rim2angono schiacciati sulle rivendicazioni a partire dalla propria esigenza immediata. Situazione, questa, che impedisce la nascita di forme di forme di partecipazione capaci di superare di superare l’atteggiamento di delega».

Per Caritas diocesana: «Il problema non si risolve solo nella risposta al bisogno in termini economici o con l’offerta di alloggi a costi sostenibili. Senza una responsabilità condivisa attorno ad obiettivi comuni e riconosciuti da tutti gli attori non è possibile un contrasto efficace alla povertà abitativa.

La ricerca è stata realizzata su mandato dell’arcivescovo Castellucci e finanziata dai fondi 8xmille della Cei, coinvolgendo 170 abitanti di 17 nazionalità.

Hanno partecipato alle interviste: operatori e volontari delle Caritas parrocchiali, parroci e rappresentanti delle istituzioni, dirigenti scolastici, insegnanti e altri abitanti della Crocetta-Sacca, ambito territoriale della ricerca.

Quasi un terzo delle interviste ha dato voce a persone fragili, divenendo occasioni di colloquio che consentivano loro di confrontarsi e ricevere ascolto.

Come si potrà apprezzare giovedì 2 marzo, uno spazio di partecipazione è stato riservato anche per i giovani e adolescenti del quartiere grazie di «Crocettopolis»: gioco da tavolo in cui partecipanti sono chiamati a immaginare delle azioni volte a migliorare la vita nel proprio quartiere mediante la gestione di un budget comunitario, ossia condiviso fra tutti i giocatori.

Il progetto «Verso un’ecologia della vita quotidiana» nasce dunque dall’analisi di tutte le risposte ricevute e dagli stimoli offerti da ciascuna delle persone coinvolte.

Altrettanto importante è stata l’interlocuzione costruita nella fase previa alla ricerca, con la creazione di un tavolo che ha coinvolto il vicario Generale, don Giuliano Gazzetti, Caritas diocesana, le Fondazioni Opere Pie e l’Assessorato alle Politiche sociali e abitative.

 

Il progetto «Verso un’ecologia della vita quotidiana»

 

«Costruire un modello di accompagnamento educativo con 35 nuclei residenti nel condominio Prato Verde, locatari delle fondazioni». Qui una prima traduzione operativa del progetto «Verso un’ecologia della vita quotidiana», finanziato dai fondi 8xmille Cei con l’obiettivo di promuovere una prassi condivisa nella gestione delle soluzioni abitative.

A tal fine, Caritas diocesana sta elaborando, insieme alle famiglie del condominio, dei progetti educativi per una corretta conduzione degli appartamenti e un’adeguata coesistenza con gli altri condòmini.

I progetti avranno una durata che va dai cinque ai dieci anni e coinvolgono nuclei con problemi di sovraffollamento, anziani e famiglie straniere in condizione di indebitamento.

Si tratta di un affiancamento di tipo educativo che ha l’obiettivo di promuovere un abitare sociale responsabile in coprogettazione con il Comune di Modena e i Servizi sociali territoriali.

Oltre al coinvolgimento delle istituzioni, «Verso un’ecologia della vita quotidiana» promuove la partecipazione attiva di tutte le realtà indispensabili per il contrasto della povertà abitativa: condòmini e amministratori; del territorio incarnato nelle parrocchie, nelle scuole, nelle associazioni; delle agenzie immobiliari, associazioni di proprietari, sindacati di inquilini. Coinvolgimento che mira ad attivare un’architettura dei servizi nel territorio della Crocetta-Sacca.

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Caritas diocesana:

«Agire nello spazio di possibilità»

Il progetto Città Abit-Abile, approvato da Caritas italiana e finanziato con fondi 8xmille CEI, nasce in virtù delle osservazioni prodotte dagli operatori di Caritas Diocesana Modenese entro il territorio del quartiere Crocetta-Sacca. Gli operatori di Caritas Diocesana, già presente nel territorio con il progetto “Fiducia nella Città” e la creazione del “Laboratorio Crocetta” presso l’ex sede del GVC in via Crocetta 18, avevano avuto la possibilità di entrare nelle abitazioni di alcuni residenti del quartiere e prendere coscienza di situazioni di grande povertà abitativa (sovraffollamento, degrado strutturale degli immobili, controversie tra condomini, morosità, ecc.) e, pertanto, di rilevare una profonda disuguaglianza tra soggetti abitanti nella stessa area cittadina.

Gli operatori di Caritas Diocesana hanno deciso, ancora prima di proporre interventi per favorire un cambiamento dello stato delle cose, di porsi in ascolto degli abitanti del quartiere al fine di rilevare le esigenze inespresse circa la gestione delle soluzioni abitative. Il progetto Città Abit-Abile aveva l’obiettivo di promuovere una responsabilità sociale condivisa della comunità locale del quartiere Crocetta-Sacca rispetto alla gestione delle soluzioni abitative. Fase decisiva del progetto è stata proprio la ricerca-intervento realizzata, il cui sviluppo è raccontato nel video-documentario “Condòmini” (regia di Raffaele Pizzatti Sertorelli); questa ha consentito di far emergere, grazie all’uso di una metodologia di ricerca che afferisce alla Scienza Dialogica (Prof. Gian Piero Turchi, Università degli Studi di Padova) e al sostegno di una supervisione scientifica dell’Università degli Studi di Padova (Dott.ssa Luisa Orrù), un livello di frammentazione sociale particolarmente elevato circa la gestione delle soluzioni abitative entro il quartiere Crocetta-Sacca. In particolare, l’emergenza abitativa fatica ad essere un tema su cui cittadini, servizi e ruoli istituzionali condividono una responsabilità di gestione; si è portati, piuttosto, a esprimere delle richieste delegandone ad altri ruoli la gestione e a rispondervi con interventi assistenziali che, a lungo termine, non mutano le condizioni di partenza. Tuttavia, la ricerca-intervento ha rilevato anche delle risorse della comunità locale, la quale mostra la capacità di rendersi responsabile e di partecipare attivamente alla gestione condivisa delle problematiche abitative della città. E’ in questo spazio di possibilità che Caritas Diocesana Modenese continua ad operare nel territorio per sviluppare competenze di responsabilità dell’abitare nei suoi residenti, per costruire un’Architettura dei Servizi che si muova secondo un obiettivo comune nell’affrontare l’emergenza abitativa, per promuovere una coesione sociale di tutta la comunità.