Si rinnova l’area presbiterale del Duomo e i cambiamenti principali saranno lo spostamento della sede e della cattedra vescovile. Una novità che sarà presto visibile ai fedeli che partecipano alle funzioni in Cattedrale e che sarà ufficialmente inaugurata il prossimo sabato 9 novembre, nell’ambito di una giornata di studi dedicata alla basilica romanica, durante la quale saranno anche presentati i lavori di consolidamento resi necessari in seguito al sisma del maggio 2012.
Si tratta di un piccolo intervento dal grande significato liturgico, che recepisce le indicazioni contenute nella nota pastorale «L’adeguamento delle chiese secondo la riforma liturgica», della Commissione pastorale per la liturgia della Conferenza Episcopale Italiana.
Il principale cambiamento riguarda lo spostamento della cattedra vescovile ed è originato da una esplicita richiesta del Vescovo Castellucci, come spiega Monsignor Luigi Biagini, Arciprete del Capitolo metropolitano della Cattedrale: «Lo spostamento della cattedra vescovile dalla cripta all’area presbiterale nasce dal desiderio del Vescovo di avvicinarsi ai fedeli durante le celebrazioni. Sarà infatti posizionata davanti e a destra dell’altare, nella nicchia del pilastro esistente, a contatto coi fedeli. Questa nuova collocazione viene incontro anche alle indicazioni della CEI, secondo la quale la cattedra vescovile deve essere differenziata dalla sede del celebrante ordinario».
Un altro intervento riguarda il rinnovo della sede e la sua traslazione a destra rispetto all’altare: «Lo spostamento della Sede dei celebranti ordinari – spiega l’architetto Elena Silvestri, che dopo aver diretto i lavori di recupero post sisma in queste settimane si sta occupando del nuovo assetto del presbiterio – è stato deciso dai liturgisti per tre motivi. Il primo è differenziare gli assi dei tre luoghi liturgici, ovvero altare, ambone e sede, per rispettare la specifica funzione di ciascun segno, valorizzandoli nella loro autonomia di posizione, di illuminazione e di significato. Il secondo scopo è di rendere più visibili i celebranti, attualmente nascosti dall’altare, all’assemblea dei fedeli. Terzo e ultimo motivo è liberare il cono ottico che dall’asse della navata traguarda l’altare della cripta e il sarcofago di san Geminiano. Per consentire una più fluida circolazione, l’altare sarà inoltre arretrato, al centro dell’area presbiterale».
«L’arredo liturgico attualmente esistente nel Duomo di Modena – continua l’architetto Silvestri – risale agli anni ’70 ed è caratterizzato da forme semplici e minimali, che si inseriscono con sobrietà e decoro nel rispetto della cattedrale romanica. L’intervento di adeguamento non stravolgerà l’impianto esistente e sarà realizzato in un’ottica di continuità con i materiali e le forme dell’arredo già presente. Secondo i desideri del Capitolo, verranno mantenuti anche gli stessi colori».
Tutte le novità relative al presbiterio della Cattedrale saranno illustrate sabato 9 novembre in Duomo, quando, oltre all’inaugurazione della rinnovata area presbiterale, sarà organizzata una giornata di studi sui lavori di consolidamento post sisma. La giornata comincerà alle 9.30 con i saluti dell’Arcivescovo Erio Castellucci, dell’Assessore della Regione Emilia Romagna Palma Costi, della Soprintendente Cristina Ambrosini e dell’ingegner Giorgio Piacentini, Responsabile unico del procedimento. A seguire dalle 10 spazio agli interventi di tecnici e storici. Il professore ingegner Tomaso Trombetti parlerà dei danni del sisma 2012 e del progetto di rafforzamento, l’architetto Elena Silvestri dei recenti restauri e delle nuove ipotesi storiche sul Duomo di Modena, il professor Stefano Lugli spiegherà le indagini sui materiali e il professor Arturo Calzona parlerà della storiografia del Romanico emiliano alla luce dei recenti studi, infine il consorzio CO.S.I.S. e COO.BE.C proietteranno un video sui lavori da loro eseguiti. Le conclusioni saranno a mezzogiorno, affidate a Monsignor Luigi Biagini.
All’evento sarà presente anche la Cappella Musicale del Duomo, che offrirà alcuni brani del suo repertorio.