Fin dai primi momenti dopo il terremoto, la prima domanda, dopo avere provveduto all’incolumità delle persone, è stata: “Cosa possiamo fare per non abbandonare l’abbazia?”. Vi è stata fin da subito una precisa volontà nel mantenere aperta la basilica, almeno alle visite turistiche, non essendoci le condizioni per potervi sostare all’interno per il culto. Dapprima con le visite alla sola cripta, poi, un anno fa, con l’allestimento di un idoneo ponteggio-passerella per poter ammirare nuovamente le maestose navate, il tempio ha continuato a vivere e a far parlare di sé e della propria storia. E’ stato importante non abbandonare le pietre della basilica, perché un numero sempre crescente di visitatori ha potuto accedervi e sentire parlare dei valori da esse trasmessi.
“Sono 104 le chiese che necessitano di lavori dopo il terremoto – ha detto il vescovo don Erio Castellucci aprendo l’incontro – e quello di Nonantola non è un cantiere qualunque. Il significato dell’Abbazia per il territorio e per la storia della chiesa modenese permetterà, attraverso il cantiere didattico, di continuare a vivere l’Abbazia, a conoscerla sempre meglio, non solo nella sua struttura materiale, ma anche per l’importanza che ha avuto e continua ad avere nella fede e nella cultura. I ricchissimo patrimonio del Museo e dell’Archivio ne è ancora oggi la testimonianza”.
Anche la fase decisiva del cantiere di restauro è stata pensata in quest’ottica: il cantiere sarà visitabile e sarà didattico. Già la recinzione ci introdurrà alla visita dell’interno: qui, su pannelli di grandi dimensioni, si potranno ricevere informazioni sul danno causato dal sisma e sulle lavorazioni previste per il ripristino delle lesioni. A fianco della parte tecnica, il racconto prosegue con la parte storica e turistica.
“In paese si viveva una grande attesa – ricorda don Alberto Zironi, parroco di Nonantola e priore del Capitolo abbaziale – per l’avvio del cantiere, c’era grande entusiasmo già alle prime transenne montate. Le presenza del Capitolo indica la continuità della grande tradizione monastica che ha dato vita all’Abbazia e al percorso culturale e spirituale ad essa connesso”.
“E’ il primo cantiere per il nostro paese – sottolinea Federica Nannetti, sindaco di Nonantola – una comunità che è nata intorno all’Abbazia, come anche la Partecipanza dimostra. Il nostro impegno è per la restituzione dei luoghi significativi del territorio, perché per la nostra comunità l’Abbazia è uno dei poli dell’accoglienza e dell’economia locale”.
L’interno sarà visitabile in sicurezza per tutta la durata del cantiere. Le visite saranno coordinate dal Museo Benedettino e Diocesano.
L’ingegner Augusto Gambuzzi, responsabile del progetto di ristrutturazione, ha delineato le caratteristiche del complesso progetto di ristrutturazione “La redazione del progetto ha richiesto un lavoro di studio ed analisi, per avere un quadro di conoscenze sulla struttura e le trasformazioni dell’Abbazia lungo gli anni. La zona absidale è la grande malata del complesso: il pesante campanile che vi appoggiava ha compromesso negli anni la struttura muraria. Da qui partono i lavori: le impalcature infatti permettono di completare il lavoro di analisi che la Soprintendenza ci ha richiesto prima dell’avvio degli interventi. La natura del sisma unita alle tecniche di costruzione ha determinato i danni maggiori, perché la gravità era il collante principale dell’edificio. L’analisi al laser attraverso le primitive, ovvero le forme geometriche di base iniziali, ha permesso inoltre di scoprire le deformazioni non visibili ad occhio nudo e difficilmente rilevabili con gli strumenti tradizionali. La fine del cantiere? Vogliamo farcela per maggio 2017”.
“Si tratta di una chiusura parziale per lavori – ha precisato Simona Roversi, direttrice dell’Ufficio Beni culturali della diocesi, perché i pannelli permetteranno di monitorare l’andamento del cantiere e gli interventi, senza dimenticare la storia dell’Abbazia e del polo culturale ad essa connesso. Da qui il desiderio di una nuova immagine del complesso anche sul web, senza dimenticare la lettura spirituale, accanto a quella storico-artistica”. “Il nuovo logo – spiega Filippo Partesotti, che ha curato il restyling, parte dall’immagine riconoscibile della facciata, mantiene i colori scelti e lo stile grafico che rimanda alle pergamene, uno dei tesori qui custoditi”.
Il “restyling” del complesso si aggiorna con una inedita veste grafica e un rinnovato sito web. Una nuova immagine coordinata basata sulla facciata dell’abbazia – icona che caratterizza l’idea stessa della città di Nonantola – e un sito internet che risponde ai più aggiornati standard di navigazione e alle attuali esigenze degli utenti web, con testi dinamici che si adattano allo strumento di consultazione (pc, smartphone, tablet…) rendendo sempre semplice ed efficace la visualizzazione delle pagine. La visita all’abbazia si arricchisce inoltre di percorsi che valorizzano non soltanto gli aspetti artistici e culturali, ma anche i significati più intrinseci e spirituali che i capolavori d’arte e di fede qui conservati trasmettono ancor oggi.
La cripta rimarrà fruibile negli orari di apertura del Museo (dal lunedì al giovedì 9-12.30, venerdì, sabato, domenica 9-12.30 e 14-18) mentre la parte delle navate sarà fruibile attraverso un idoneo ponteggio di protezione. Le informazioni sulle lavorazioni in corso e sulle modalità di accesso ai luoghi di visita saranno sempre aggiornate nella pagina apposita del sito www.abbazianonantola.it. Sarà così possibile scoprire i segreti di un grande cantiere di restauro. Un’occasione unica, da non perdere.