Domenica 16 settembre riaprirà al culto la basilica abbaziale di Nonantola, concattedrale dell’arcidiocesi di Modena-Nonantola. Un evento atteso non solo dalla comunità nonantolana, ma dall’intera chiesa locale, che avrà come filo conduttore la parola “pietre”.
Dopo i saluti istituzionali di Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, Federica Nannetti, sindaco di Nonantola, e Sabina Magrini, direttore del segretariato regionale del MIBAC, a partire dalle 16 alla Torre dei Modenesi; il cuore della giornata sarà la solenne concelebrazione eucaristica delle 17 nella rinnovata basilica abbaziale, presieduta da monsignor Erio Castellucci, arcivescovo abate di Modena-Nonantola, con altri vescovi e con il Capitolo abbaziale.
La riapertura al culto sarà sottolineata in modo straordinario dall’avvio dell’Anno Santo Giubilare concesso da papa Francesco: all’inizio della celebrazione l’arcivescovo Castellucci aprirà la Porta Santa della basilica, che rimarrà aperta fino al 31 dicembre 2019. A seguire verranno svelate le opere d’arte restaurate in occasione dei lavori di recupero della concattedrale. Al termine della celebrazione è prevista una visita guidata condotta dai progettisti e un rinfresco in via Marconi, offerto dai commercianti del paese.
La riapertura sarà valorizzata anche da alcuni eventi correlati, ad ingresso gratuito, che proseguiranno fino a sera: la proiezione di “Pietre Vive”, documentario realizzato da Stefano Caselli, Carlo Battelli e Fabio Fasulo, alle 19.30 nel giardino abbaziale, e dalle 21 nelle absidi della basilica “Petra lucis”, uno spettacolo di videomapping innovativo ed emozionale, che attraverso un linguaggio moderno intende metaforicamente far parlare le pietre, farle narrare la loro storia, ciò che hanno visto nel lungo scorrere del tempo per riconsegnare tutto all’uomo dei nostri tempi.
Per l’occasione il Museo Benedettino e Diocesano d’Arte Sacra rimarrà aperto dalle 15 alle 22 ad ingresso gratuito e al piano terra del palazzo abbaziale sarà possibile visitare la mostra fotografica “Dettagli d’Abbazia”, con immagini di Alessandro Orrea che, salendo sui ponteggi del cantiere durante le lavorazioni, ha potuto entrare in contatto da vicino con le pietre.