La cronaca degli ultimi decenni ci ha purtroppo abituati a ricevere notizie infauste riguardo la tutela del patrimonio ecclesiastico: vandalismi, situazioni di abbandono, furti perpetrati ai danni delle parrocchie risultano particolarmente odiosi in quanto rivolti contro a comunità parrocchiali “indifese” che si vedono private di opere d’arte, suppellettili, arredi pensati per la liturgia, la catechesi, la preghiera, la devozione e per la “bellezza”.
Sono beni che raccontano la storia, la cultura e la fede di una comunità, di un territorio. Spesso questi furti restano impuniti e il patrimonio trafugato perso irrimediabilmente; per questi motivi, risulta particolarmente edificante l’occasione che si presenterà venerdì 22 gennaio e che vedrà la restituzione al legittimo ente proprietario di un bene che si credeva smarrito. Il 22 gennaio, alle 11, si terrà infatti la cerimonia ufficiale di riconsegna all’Abbazia di Nonantola di un prezioso volume manoscritto del XVII secolo scomparso in circostanze ignote dall’Archivio abbaziale e riapparso qualche mese fa sul mercato antiquario.
Questi i fatti: a fine luglio 2020 don Riccardo Fangarezzi, direttore dell’archivio abbaziale di Nonantola, segnala alla sottoscritta la vendita su una piattaforma web di un manoscritto seicentesco inerente all’amministrazione dei beni dell’Abbazia. Si tratta del “Campione de’ Beni Stabili dell’Augusta Abbazia di Nonantola, e Seminario – Descritto e delineato da me Andrea Martinelli Pubblico Agrimensor Modonese del 15.11.1665”, ossia un inventario (cabreo) con gli elenchi dei patrimoni mobili e immobili, diritti, servitù, valori delle proprietà, corredati da disegni e mappe.
Immediata scatta la segnalazione al nucleo dei carabinieri per la tutela del patrimonio culturale di Bologna, i quali si attivano subito per sospendere la vendita online e sequestrare il volume. Nel frattempo, grazie alle verifiche in archivio abbaziale, si riesce ad accertare che esso è citato in un inventario del 1682, fugando ogni dubbio residuo sulla sua provenienza. A qualche mese di distanza, dopo la chiusura delle indagini, ora il cabreo può finalmente ritornare in archivio, che si riconferma essere istituzione prestigiosa e fondamentale per la conoscenza delle millenarie vicende storiche e culturali dell’antica abbazia benedettina di San Silvestro.
L’appuntamento quindi è per venerdì 22 gennaio, alle 11, nella cripta dell’Abbazia per la cerimonia pubblica di riconsegna del manoscritto ritrovato da parte del maggiore Giuseppe De Gori, comandante del nucleo dei carabinieri per la tutela del patrimonio di Bologna, a cui presenzieranno il nostro Arcivescovo Abate Erio Castellucci, il priore dell’Abbazia don Alberto Zironi e il direttore dell’Archivio abbaziale don Riccardo Fangarezzi.
Un ringraziamento speciale e doveroso va rivolto al comandante De Gori ed ai suoi collaboratori, in particolare il brigadiere capo Roberto Lion, per la disponibilità, tempestività ed efficienza dimostrate. La stretta collaborazione consolidata da molti anni tra ufficio diocesano beni culturali e carabinieri ha portato ad un successo importante e alla restituzione di un prezioso documento che ora torna ad essere patrimonio culturale di tutta la comunità di Modena-Nonantola.
Dott.ssa Simona Riversi, direttrice Ufficio diocesano beni culturali ecclesiastici