L’Abbazia di Nonantola ha svelato ieri, domenica 20 maggio, i segreti che i lavori di restauro hanno portato alla luce. Nuove scoperte riguardanti la struttura, le decorazioni e i materiali che hanno fatto emergere una storia inedita per la concattedrale, che il prossimo 16 settembre sarà riaperta e per la quale la Santa Sede ha concesso una anno giubilare straordinario. È stato scoperto, ad esempio, che le absidi in origine fossero decorate con una colorazione sui toni bianco, rosso e rosato, una delle tante curiosità che verranno approfondite da docenti, tecnici ed esperti nell’evento di oggi, intitolato «Anteprima di restauro». «Per avvicinarci al 16 settembre, giorno della riapertura della Basilica abbaziale, abbiamo programmato due piccoli eventi legati all’Abbazia e ai suoi tesori. – ha spiegato don Luciano Benassi, delegato arcivescovile per i Beni culturali, nel corso della conferenza stampa di presentazione – I lavori hanno avuto un costo complessivo di 1,5 milioni di euro e hanno visto la collaborazione di diversi soggetti, dall’Arcidiocesi alla Sovrintendenza fino all’Amministrazione comunale di Nonantola, che ringrazio per la disponibilità e la volontà di dare lustro ad uno degli edifici simbolo del paese». L’appuntamento di oggi alle 16 alla sala verde del Palazzo abbaziale, al quale parteciperanno tra gli altri Palma Costi, assessore regionale alla ricostruzione post sisma, Alberto Zironi priore del Capitolo abbaziale di Nonantola, il sindaco Federica Nannetti e Federico Benatti dell’ufficio diocesano Ricostruzione, sarà anche l’occasione per fare il punto della situazione a sei anni esatti dal terremoto. Qualche anticipazione l’hanno data i tecnici Vincenzo Vandelli, architetto, progettista della parte architettonica e Augusto Gambuzzi, l’ingegnere che ha diretto i lavori del cantiere di restauro dell’Abbazia: «È stato un lavoro lungo e molto complicato, – ha affermato Gambuzzi – durante il quale abbiamo voluto rispettare la tipologia strutturale dell’edificio. Uno dei maggiori sforzi è stato capire l’originario schema strutturale, abbiamo fatto una consistente campagna di indagine, che ci ha permesso di venire a conoscenza delle parti più nascoste della struttura stessa». Così l’architetto Vandelli: «L’intervento di consolidamento è stato preceduto da diverse analisi conoscitive e dalle absidi al protiro fino agli interni abbiamo fatto scoperte incredibili, che permettono delle nuove narrazioni storiche dell’edificio. Quello che vogliamo fare domenica è suscitare la curiosità e l’interesse delle persone, stimolare la voglia di approfondire». E sui lavori ha aggiunto: «La riparazione dei danni causati dal sisma è terminata e l’edificio verrà riaperto al culto il 16 settembre. Alcune parti, come ad esempio le absidi, avrebbero bisogno di un intervento ulteriore, ed è per questo che abbiamo chiesto nuovi finanziamenti». Simona Roversi, direttore dell’ufficio diocesano per i Beni culturali, ha invece anticipato l’appuntamento del 26 maggio: «Tra le opere danneggiate dal sisma del 2012 c’è il polittico quattrocentesco di Michele di Matteo Lambertini. Grazie al contributo dell’8X1000 per i beni culturali e i musei diocesani della Chiesa cattolica è stato possibile finanziare totalmente questo restauro, che ha previsto sia il consolidamento e la riparazione dei distacchi di colore sia uno studio dell’opera. Il restauro sarà presentato il 26 maggio alla sala verde del Palazzo abbaziale e l’opera sarà poi collocata al Museo benedettino e diocesano, in un nuovo allestimento, libero da vetrine e con un’illuminazione che ne valorizzi la bellezza».
Ecco alcune immagini dell’evento e il punto sui lavori che interessano la Bassa dell’assessore regionale alla Ricostruzione, Palma Costi