La scorsa settimana è stata analizzata la situazione attuale dei contributi 8xmille Cei per il restauro di edifici di culto. Nella tabella sottostante vediamo invece lavori e attività in corso per il 2024, sempre finanziati dai fondi Cei, per gli altri settori ammissibili: restauro organi a canne storici, impianti di sicurezza nelle chiese, museo-archivio-biblioteca diocesani, nuova edilizia. Occorrerebbe sottolineare, in particolar modo, la valorizzazione del patrimonio ecclesiale attraverso gli istituti culturali dell’Arcidiocesi.
Annualmente, il museo diocesano di Nonantola, l’archivio diocesano di Modena e la biblioteca diocesana di Modena ricevono ciascuno un contributo di 13mila euro a sostegno di laboratori didattici, restauro di beni culturali, catalogazione e digitalizzazione, acquisto di materiali, arredi e attrezzature. Nel 2023 la richiesta per il Museo diocesano è indirizzata a finanziare il restauro di tre dipinti del Seicento, le attività didattiche ed educative rivolte alle scuole e alle parrocchie, spese ordinarie di funzionamento e l’installazione dell’impianto Wi-Fi nelle sale del museo in vista di futuri progetti di valorizzazione per i visitatori.
L’Archivio diocesano invece destinerà i contributi per proseguire nel riordino, descrizione e catalogazione dei propri fondi archivistici con l’ausilio del software Cei-Ar. Una quota residua è riservata per l’acquisto di una scala a palchetto e di materiale vario per l’archiviazione e conservazione dei documenti. Anche la Biblioteca diocesana è impegnata nella catalogazione del patrimonio, in particolare gli antichi volumi del “fondo Muratori”: il progetto per il 2024, finanziato dalla Cei con l’8xmille prevede la catalogazione di 793 volumi editi tra XVII e XIX secolo tramite il software Cei-Bib. L’altra metà del contributo andrà per la sicurezza antincendio di alcuni ambienti di deposito.
Tutte queste attività dovranno essere realizzate e rendicontate entro ottobre, al fine di poter inviare la nuova domanda di contributo per il 2025. Accanto a questi finanziamenti che possiamo definire ordinari, nel 2024 i tre istituti hanno presentato alla Cei un ulteriore progetto diocesano integrato, con il coordinamento dell’ufficio diocesano beni culturali. L’idea è quella di accrescere la sinergia e la collaborazione, realizzando una proposta culturale significativa a partire dal tema delle “Cene ultime”. Attraverso il patrimonio di museo archivio e biblioteca diocesani si delinea un percorso ideale e storico con l’allestimento di piccole esposizioni, attività laboratoriali, eventi culturali.
La promozione sarà affidata ad alcune video-pillole che offriranno una breve ed efficace panoramica unitaria degli istituti, dei loro patrimoni e delle loro identità. Il progetto diocesano integrato – a cui hanno aderito anche i Musei del duomo di Modena e l’Archivio abbaziale di Nonantola – sarà realizzato durante le “Giornate di valorizzazione del patrimonio culturale ecclesiastico” previste a livello nazionale dall’11 al 19 maggio prossimi.
Altra categoria di finanziamento con i fondi 8xmille Cei riguarda il restauro degli organi a canne. Attualmente i progetti in corso sono tre: uno (organo Bonazzi del 1884 con nucleo settecentesco di Agostino Traeri della chiesa di Benedello) è di fatto concluso e deve essere solo rendicontato; l’altro è in via di svolgimento e interessa l’antico organo Traeri (XVIII secolo) dell’Abbazia di Nonantola; il terzo, relativo all’organo settecentesco della chiesa di Baggiovara, dovrebbe iniziare nel 2024.
Dott.ssa Simona Roversi,
Direttrice Ufficio per i beni culturali – edilizia di culto
Incaricato Diocesano e Delegato Arcivescovile per i beni culturali e l’arte sacra