Itinerario in Francia tra le oasi della fede

Pellegrinaggio diocesano con Mons. Castellucci dal 2 al 6 ottobre

L’Ufficio pellegrinaggi della diocesi propone per l’autunno (2–6 ottobre) un itinerario spirituale con l’Arcivescovo in alcuni fra i più significativi santuari d’Oltralpe, dal titolo I luoghi dove Dio preferisce i semplici.

«Heureux comme Dieu en France» (felice come Dio in Francia) era un’antica espressione dei compatrioti di san Bernardo di Chiaravalle e di santa Giovanna d’Arco. La Francia, «figlia primogenita» della Chiesa – i franchi furono i primi «barbari» a convertirsi al cattolicesimo – si considerò per secoli una sorta di terra eletta, dove Dio compiva i suoi prodigi – come la cacciata degli invasori inglesi ad opera della Pulzella d’Orléans – e sulla quale vegliava la Vergine Maria, cui Luigi XIII consacrò il Regno, il 10 febbraio 1638. In Francia, il dogma dell’Immacolata Concezione ricevette la sua sanzione soprannaturale con le apparizioni di Lourdes nel 1858; in Francia sorse il culto del Sacro Cuore di Gesù, con le apparizioni a santa Margherita Maria Alacocque, a Paray–Le– Monial, tra 1673 e 1675. Nella località borgognona di Paray, come due secoli dopo nella pirenaica Lourdes, la Provvidenza scelse di servirsi di una persona semplice, una religiosa che viveva nel nascondimento. Così come nel nascondimento sarebbe terminata l’esistenza terrena di santa Bernadette Soubirous, lontano da Lourdes, in un convento della cittadina di Nevers, in Borgogna, non troppo lontano da Paray.

Dopo la scossa tremenda che la rivoluzione assestò all’antica – e orgogliosa – Chiesa di Francia, fu proprio da ciò che ne era rimasto che, in un luogo remoto e insignificante come Ars, sbocciò la santità di Jean–Marie Baptiste Vianney (1786–1859), patrono dei parroci per volontà di Pio XI (1925) e caldeggiato quale modello sacerdotale anche da san Giovanni XXIII e da Benedetto XVI.

Nato da una povera famiglia contadina dell’Alvernia, aveva ricevuto un istruzione così modesta da non riuscire a seguire le lezioni in Seminario – i professori, allora, insegnavano in latino – e da essere costretto a rimandare l’ordinazione fino al 1815, quando aveva 29 anni, molti di più del normale per l’epoca. Divenuto curato del villaggio rurale di Ars, appena 230 abitanti, vi esercitò il ministero per quarant’anni, confessando, insegnando il catechismo, compiendo opere di carità. Il suo confessionale e la sua piccola chiesa si trasformarono in mete di pellegrinaggio, attirando moltissimi fedeli. Un giorno, tra la folla, comparve persino Henri Dominique Lacordaire (1802–1861), il brillante avvocato che, divenuto prima sacerdote diocesano, poi padre domenicano, ricostituì l’ordine dei Predicatori in Francia e divenne per tutto l’Ottocento il modello dell’oratore sacro: Notre–Dame si riempiva all’inverosimile in occasione dei suoi sermoni. Il povero curato, riconosciutolo, gli disse:«Quando parlate voi, la gente sale addirittura sui confessionali per ascoltare». Il domenicano rispose umilmente:«Grazie a voi, però, la gente nei confessionali ci entra».

Il santo curato d’Ars fu inizialmente scettico sull’apparizione di La Salette, che avvenne il 19 settembre 1846, sulle Alpi del Delfinato. In seguito, ne divenne un convinto difensore. Qui, la Vergine apparve a Mélanie Calvat (15 anni) e Maximin Giraud (11 anni), servitori di pastori, annunciando una prossima carestia – che si verificò puntualmente – e richiamando i cristiani al rispetto della domenica e al rifiuto della bestemmia. Un anno dopo, una processione imponente di circa 50 mila persone salì al luogo delle apparizioni, a 1800 metri sul livello del mare. Dopo una approfondita indagine, l’apparizione fu ufficialmente riconosciuta nel 1851. Tra il 1852 e il 1865 sorse il Santuario, un’acropoli dello spirito tra il verde intenso dei pascoli alpini e l’azzurro immenso del cielo.

Questo sarà il primo Santuario che i pellegrini visiteranno, il 3 ottobre. Infatti, la comitiva partirà da Modena martedì 2 ottobre, passando per Susa e per la suggestiva città di Briançon, nel Delfinato, per giungere in serata a Gap. Il giorno seguente sarà dedicato al Santuario di La Salette, quindi la comitiva giungerà a Lione per il pernottamento. Giovedì 4 ottobre, dopo la visita al Santuario di Notre Dame de la Fouvière a Lione, i pellegrini visiteranno Ars, poi, passando per i resti dell’abbazia di Cluny e per la cittadina medievale di Macon, raggiungeranno il santuario del Sacro Cuore a Paray–le–Monial, giungendo per il pernottamento a Nevers. Il 5 ottobre darà dedicato a Nevers, che custodisce il corpo incorrotto di santa Bernadette Soubirous; in serata, la comitiva rientrerà a Lione.
Sabato 6 ottobre è previsto il rientro in Italia, passando per Chambèry, Courmayeur e Aosta.

Per informazioni e prenotazioni, è possibile rivolgersi all’Ufficio pellegrinaggi (059 2133868, lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9.15 alle 12.30) e scaricare qui il volantino in formato pdf.