“Appartengo alla generazione – scrive mons. Losavio – che si è entusiasmata per il Concilio, perchè ha potuto sperimentare e apprezzare i cambiamenti che esso portava nella vita della chiesa. Che cosa voleva dire andare a messa, andare al catechismo, leggere la Parola di Dio, partecipare da fedele laico alla vita della chiesa e del mondo prima del Concilio e dopo il Concilio. Chi ha vissuto a cavallo delle due stagioni ed è stato contemporaneo ad esse può meglio apprezzare e ha forse responsabilità maggiori, la responsabilità di proporre ai più giovani la testimonianza di un momento di una Chiesa viva, in cammino, desiderosa di condividere con tutti gli uomini gli ideali del Vangelo.
Lo scopo in questo 50° anniversario non è quello di una commemorazione che mira a celebrarlo, come si guarda con curiosità a una testimonianza di un’altra epoca (50 anni oggi sono tanti), ma semmai quello di ritrovare l’ambiente intellettuale effervescente di quegli anni, la potenza rinnovatrice e creativa che fu alla sua base. E’ l’atteggiamento evangelico del servitore buono e fedele, capace di fruttificare l’eredità ricevuta”.
In allegato il testo completo dell’intervento