Il monastero fu fondato nel 1071 dalla madre di Matilde di Canossa

Il 950° anniversario dell’Abbazia di Frassinoro

Il 29 agosto ricorrerà il 950° anniversario della fondazione dell’Abbazia di Frassinoro da parte di Beatrice di Lorena, madre di Matilde di Canossa. Due figure femminili che sfatano il mito di un Medioevo esclusivamente “al maschile” o il trito luogo comune sui “secoli bui”. Frassinoro, infatti, rappresentò una scia di luce, insieme alla vera e propria “galassia” monastica europea.

L’anniversario è stato al centro di una trasmissione realizzata giovedì nella sala multimediale della Città dei Ragazzi, disponibile sul canale YouTube dell’Arcidiocesi a questo link: https://www.youtube.com/watch?v=y1dyIGzFwpU.
Il vicario episcopale don Stefano Violi ha introdotto il parroco di Frassinoro don Luca Pazzaglia, il sindaco Oreste Capelli, lo scultore Dario Tazzioli e alcuni ospiti che hanno approfondito la storia dell’Abbazia e gli eventi in programma. «Ci stiamo preparando da anni, prima con i lavori iniziati nel 1995 per portare alla luce le fondamenta della chiesa originale del 1071, poi con il restauro delle tele cinquecentesche della chiesa parrocchiale attuale, quindi con una serie di convegni», ha spiegato don Pazzaglia.

Frassinoro sorge sullo spartiacque fra Dolo e Dragone, lungo la via Bibulca: qui si trovavano una cappella dedicata all’Assunta, alle dipendenze della pieve di Rubbiano, e un “ospizio” per pellegrini e viandanti. La chiesa fu poi alle dipendenze dell’Abbazia benedettina di Polirone, fino a quando, nel 1071, Beatrice di Lorena vi fondò un’Abbazia autonoma, dotandola di numerose dipendenze, 12 “corti”, su un’area di oltre 18 mila ettari, e donando una reliquia di san Claudio. Il declino del monastero ebbe inizio nel XIII secolo, a seguito dei contrasti con il Comune di Modena – i benedettini dovettero rinunciare alla giurisdizione temporale nel 1261 – e proseguì nel XV secolo, con la rovina del complesso abbaziale, fino alla definitiva soppressione, decretata da Sisto V nel 1585.

«I festeggiamenti del 950° inizieranno a luglio, proseguendo per tutta l’estate, fino al 29 agosto, quando celebrerà l’Arcivescovo Erio Castellucci e si aprirà l’anno giubilare concesso dalla Penitenzieria apostolica – ha spiegato don Pazzaglia – . L’anno giubilare sarà l’occasione per avere con noi anche tanti pellegrini, oltre ai turisti».

Il sindaco Oreste Capelli ha sottolineato il forte legame dei frassinoresi con la storia dell’Abbazia. «Queste celebrazioni le abbiamo pensate partendo dal nostro passato, ma pensando al futuro, cercando di avvicinare i giovani al valore della storia millenaria di questa comunità».

Fabrizio Carponi ed Edda Chiari di Ideanatura hanno illustrato le iniziative di riscoperta degli antichi sentieri e della via Bibulca, la principale strada di collegamento transappenninico in epoca matildica: gli eventi sono comunicati attraverso una apposita pagina facebook, dedicata al 950° dell’Abbazia. La chiesa parrocchiale di Frassinoro ospiterà anche una nuova opera dello scultore Dario Tazzioli. «Ho pensato di realizzare un bassorilievo che verrà collocato sul pilastro opposto a quello sul quale è collocata la “lastra dei grifoni” – ha detto Tazzioli – . Per me è un onore e un piacere perché posso dire che la mia vocazione di scultore è nata qui, confrontandomi con questi meravigliosi capitelli». Frassinoro custodisce tuttora una antica “colomba eucaristica”, proveniente da Limoges. Si tratta di una testimonianza del legame tra Frassinoro e l’Abbazia francese di La Chaise-Dieu, risalente al 1107. Frassinoro è uno dei principali “siti casadeiani” (ovvero legati alla Chaise-Dieu) a livello europeo, come ha sottolineato Pietro Natale Capitani, referente dei Siti casadeiani in Italia. Insomma, il 950° dell’Abbazia di Frassinoro sarà un’occasione imperdibile per conoscere meglio un’area dell’arcidiocesi che custodisce con grande cura le testimonianze di una storia che travalica i confini dell’Appennino modenese.