«I cieli narrano la gloria di Dio, l’opera delle sue mani annuncia il firmamento. Il giorno al giorno ne affida il racconto e la notte alla notte ne trasmette notizia… senza che si oda la loro voce, per tutta la terra si diffonde il loro annuncio e ai confini del mondo il loro messaggio» (Salmo 19, 2-5). Durante il Tempo del Creato, iniziato lo scorso 1° settembre, la nostra preghiera sarà in particolare per ascoltare le voci di coloro che sono messi a tacere. Nella diocesi di Modena-Nonantola l’Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro, di concerto con l’Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, il «Laboratorio per le parrocchie sostenibili» e la parrocchia di Castelnuovo Rangone organizzano un tempo lungo oltre un mese intenso di attività, eventi, riflessioni e momenti artistici.
Il simbolo scelto quest’anno è il roveto ardente. In una Europa e in un mondo percorsi da devastanti incendi, quale segno, tra i tanti, della drammatica emergenza climatica, occorre fare i conti con la incapacità della nostra specie di prendere adeguata coscienza della gravità della situazione. Il crepitio del fuoco è il segno della distruzione per eccellenza: dove passa il fuoco per moltissimo tempo nulla risorge, una città la si annienta mettendola a ferro e fuoco. Piante, animali, ambienti interi e la terra stessa, sono dapprima annientate dalla forza del fuoco per poi risorgere, solo dopo, diverse e trasformate. Il fuoco che chiamò Mosè mentre pascolava il gregge sul monte Oreb, al contrario, non consumò né distrusse il roveto. Questa fiamma dello Spirito ha rivelato la presenza di Dio. Questo fuoco sacro ha affermato che Dio ha ascoltato le grida di tutti coloro che hanno sofferto e ha promesso di restare con noi, mentre perseguivamo fedelmente la nostra liberazione dall’ingiustizia.
In questo tempo speciale siamo chiamati quindi ad ascoltare la voce del Creato e ad adottare tutte quelle azioni e quei comportamenti che sono propri della vita, insieme, sulla terra e nella casa comune che il Padre ci ha dato. Il Tempo del Creato è un momento per rinnovare la nostra relazione con il nostro Creatore e tutto il creato attraverso la celebrazione, la conversione e l’impegno insieme. Durante questo tempo, ci uniamo ai nostri fratelli e sorelle nella famiglia ecumenica, nella preghiera e nell’azione per la nostra casa comune. Il Patriarca ecumenico Dimitrios I nel 1989 ha proclamato, per gli ortodossi, il 1° settembre «Giornata di preghiera per il creato». In effetti, l’anno liturgico della chiesa ortodossa inizia quel giorno con una commemorazione di come Dio creò il mondo. Seguendo la guida del Patriarca ecumenico Dimitrios I e del Consiglio mondiale delle Chiese, i cristiani di tutto il mondo hanno abbracciato questo tempo come parte integrante del proprio calendario annuale.
Papa Francesco lo ha accolto nella Chiesa cattolica romana e reso ufficiale nel 2015, anno in cui è sta- ta data anche la Laudato si’, lettera enciclica sulla cura della casa comune. Negli ultimi anni, dichiarazioni di leader reli- giosi di tutto il mondo hanno anche incoraggiato i fedeli a prendersi del tem- po per occuparsi del creato durante questo mese di celebrazione.
Il Tempo del Creato inizia il 1° settembre, giornata mondiale di preghiera per la cura del creato, ha un suo apice il 4 ottobre, festa di San Francesco d’Assisi, pa- trono dell’ecologia amato da molte confessioni cristiane, e per la nostra diocesi culmina e termina il 9 ottobre con una celebrazione di preghiera ecumenica al parco John Lennon presso la parrocchia San Celestino di Castelnuovo Rangone. Durante questo mese di celebrazione, ol- tre due miliardi di cristiani del mondo si riuniscono per prendersi cura della no- stra casa comune. Nella nostra diocesi vivremo un momento in comune con le nostre sorelle ed i nostri fratelli delle altre confessioni cristiane per pregare, riflettere, renderci consapevoli, agire. Il programma della attività sarà pubblicato nel prossimo numero di «Nostro Tempo».