Lo scorso lunedì 28 gennaio il Duomo ha ospitato la presentazione di iniziative dedicate alla sua riscoperta, unitamente a quella della Concattedrale, la Basilica abbaziale di Nonantola. L’arcivescovo Erio Castellucci ha illustrato le iniziative intraprese per la valorizzazione dei due gioielli romanici, che costituiscono anche il cuore storico e liturgico della Chiesa di Modena– Nonantola.
In questo contesto, l’architetto Alberto Desco ha presentato al pubblico la nuova collana di agili volumi illustrati, pubblicata dall’editore modenese Artestampa per iniziativa dell’Arcidiocesi, dal nome Figurae. Scopo della collana è raccontare i significati religiosi, umani e storici che si celano nell’architettura e nell’arte sacra del Duomo di Modena e dell’Abbazia di Nonantola. Proprio un’idea tipica dell’arte cristiana – che la figura è un’immagine vera di per sé, ma è anche un rimando a un nuovo e più profondo significato – dà origine al progetto e fornisce il nome alla collana stessa, della quale lunedì sono stati presentati i primi tre volumi: Il Duomo parlante, Geminiano in casa sua e Il Bestiario divino.
Le pubblicazioni sono impaginate con immagini, didascalie e brevi testi di facile fruizione, perchè l’intento è quello di riavvicinare con semplicità – e, al tempo stesso, con autorevolezza scientifica – un pubblico vasto ed eterogeneo. Non mancano infatti pubblicazioni accademiche sul Duomo e sull’Abbazia ed esistono già alcuni testi più strettamente divulgativi: la lacuna che la collana Figurae intende colmare è quella di una “fascia intermedia”, per così dire, ma, soprattutto, quella di offrire a tutti gli strumenti necessari a “leggere” un linguaggio, quello dell’arte sacra cristiana, del quale spesso i cristiani stessi sembrano aver perduto le chiavi interpretative.
Per questo, i volumi di Figurae, che entro Pasqua saranno pubblicati anche in lingua inglese, potranno essere un supporto prezioso tanto per i docenti di materie storico–artistiche e per i turisti – sempre più numerosi, specialmente al sito Unesco di Modena – quanto per i catechisti che intendano avvalersene nell’ambito di percorsi di pastorale attraverso l’arte.
Il Duomo parlante, di cui è autore l’arcivescovo, mostra come il “corpo di pietra” della Cattedrale parli agli uomini attraverso i propri spazi, che attendono solo di essere osservati e compresi per riacquisire la forza del proprio originario significato. La Cattedrale vive di tre spazi, ai quali corrispondono altrettanti tempi. Lo spazio della cripta, in origine luogo del culto delle reliquie e più tardi anche dell’adorazione eucaristica, è lo spazio della preghiera personale, del rapporto intimo con il Signore e custodisce il tempo della storia e del mistero. L’aula è lo spazio della liturgia e della celebrazione, quando l’assemblea convocata si nutre della Parola, dei sacramenti e specialmente dell’Eucaristia: è lo spazio della comunione, nel quale la comunità cristiana rinsalda i propri legami e custodisce il tempo liturgico–escatologico. Infine, lo spazio del sagrato e della piazza, aperto verso la città: è lo spazio della missione, l’incontro con il quotidiano, il richiamo all’annuncio e alla testimonianza e custodisce il tempo dell’uomo, con i suoi ritmi di lavoro e di riposo, le fatiche e le gioie.
Geminiano in casa sua è firmato dall’architetto Alberto Desco e tratta la presenza “dell’immagine e delle immagini” del santo Patrono all’interno della “sua” Cattedrale.
Bestiario divino è scritto dalla direttrice dei Musei del Duomo Giovanna Caselgrandi e si occupa della galleria di animali reali e fantastici che popola le decorazioni scultoree e pittoriche del Duomo di Modena e dell’Abbazia di Nonantola.
La collana Figurae si arricchirà di nuovi titoli, che tratteranno temi di storia sacra – la creazione, la caduta e la redenzione, i profeti, Maria, i santi – nelle loro raffigurazioni nel Duomo e in Abbazia, contribuendo a renderle di nuovo “viventi” e “parlanti”.