«Generare è dare nuova vita, cambiare. La genealogia di Gesù raccontata dal Vangelo di Matteo è un lungo cammino umano di generazione in generazione, fatto anche di fango e di fragilità, ma non c’è situazione umana che affidata a Dio non diventi generativa». Non porti vita.
Queste le parole dell’arcivescovo Erio Castellucci durante la Messa solenne che, insieme alla processione, ha concluso le celebrazioni che, ogni anno dal 1639, si svolgono l’8 Settembre, in onore della Beata Vergine del Castello di Fiorano, mediatrice di grazie.
«Attorno a ogni nascita – ha spiegato Castellucci – c’è un’attesa di generazioni, c’è gioia, ma anche responsabilità su che mondo le stiamo consegnando. La nascita di Maria è stato un evento trascurato, è passato inosservato. Il compito di Maria è di incarnare la fede degli umili…»
L’articolo completo di Alberto Venturi è disponibile sull’edizione di Nostro Tempo di domenica 11 settembre