Nel giorno che ricorda la dedicazione della chiesa cattedrale, e non per caso, mons. Lanfranchi ha conferito il mandato ai pellegrini che, da Modena, saranno in Brasile per la Giornata Mondiale della Gioventù. Due circostanze apparentemente distanti, il cui collegamento è stato evidenziato dal vescovo durante la celebrazione.
‘L’anno scorso in questa festa riaprivamo la cripta danneggiata dal terremoto ‘ ha ricordato il Vescovo nell’introduzione ‘ e quest’anno la celebrazione è il simbolo della dimensione missionaria della nostra Chiesa, che si genera intorno all’altare’.
‘La celebrazione della dedicazione della cattedrale ‘ ha esordito mons. Lanfranchi ‘ ha lo scopo di rafforzare il vincolo con il cuore pulante della Chiesa locale, facendo unità intorno al Vescovo, pregando con una voce sola. Si richiama l’immagine di Cristo e degli apostoli, e i credenti, pietre vive, legati insieme dalla carità, sono davvero casa di Dio: se le pietre non aderissero l’una al’altra, se non si amassero, nessuno entrerebbe in quella casa. La cattedrale è nel cuore della città, aperta al dinamismo cittadino, non erige barriere con gli uomini, è voluta dagli abitanti, come la sua storia ci ricorda, è segno e sacramento di unità, come anche il Concilio ci ricorda. Una unità fatta di vincoli sociali, tecnici e culturali, risignificata dall’uomo in Cristo attraverso l’eucarestia’.
Dall’altare, cuore della cattedrale, che rimanda a Cristo, il grembo della comunità cristiana, prende vita la dimensione missionaria della chiesa: ‘Qui si manifesta l’unità della diocesi, perché il Vescovo celebra con tutto il popolo, all’altre della cattedrale si ricollegano tutti gli altari; da qui partono i sacerdoti ‘ ha proseguito mons. Lanfranchi – dopo l’ordinazione, per le parrocchie in cui svolgeranno il ministero, da qui gli Oli Santi benedetti nella messa crismale, da qui tutte le parole di salvezza’.
Da qui, la riflessione a proposito dei giovani, seduti in prima fila, in partenza per il Brasile: ‘E’ bello vedere simboleggiata qui stasera la dimensione missionaria nelle persone di questi giovani che partiranno, e altri avrebbero voluto essere con loro. Hanno il mandato di rappresentare tuti i nostri giovani e tutta la nostra Chiesa; faranno dono della fede ricevuta in questa Chiesa, plasmata della loro umanità e della loro giovinezza; partono per arricchirsi della fede di altri giovani e delle comunità che incontreranno. l’Eucarestia una volta era della semplicemente pace, e con questo nome ha percorso passi di fraternità, attraverso di essa si è costruita l’Europa e la sua civiltà. Auguro anche a questi giovani passi di fraternità nel nome di Cristo, nel nome del tesoro di fede che si rafforza comunicandosi, passi di traduzione concreta della fede nella vita umana’.
‘Possano tornare ‘ ha concluso mons. Lanfranchi – col cuore arricchito dall’incontro con i fratelli, per essere testimoni di fede non so andando, ma anche tornando’.
I giovani in partenza, per la diocesi di Goias prima e poi verso Rio, che hanno ricevuto dalle mani di mons. Lanfranchi il libro della preghiera che li accompagnerà nel viaggio sono: Federico Manicardi, Giovanni Giliberti, Maria Letizia Trenti, Gian Luca Baccarani, Pietro Gambigliani Zoccoli, Pietro Sassi, Stefano Poletto, Elena Gozzi, Francesco Lodi; con loro don Stefano Violi e don Arrigo Malavolti, a lungo missionario in Brasile, e Andrea M. Giliberti, padre di Giovanni.