Il sesto appuntamento di «Credi tu questo?», il percorso comunitario sui fondamenti della fede, è andato in scena lunedì scorso – 10 gennaio 2022 – presso la parrocchia di Mirandola. L’incontro è stato curato dall’Arcivescovo Erio Castellucci, intitolato «Forte più della morte è l’amore», ed è stato trasmesso come sempre in diretta sul canale YouTube dell’Arcidiocesi di Modena-Nonantola.
«La morte, l’enigma degli enigmi, in tutte le culture è ritenuta la più forte di tutte le potenze – è stato anticipato nel trailer di presentazione all’incontro -; ma gli ebrei, sperimentando un Dio misericordioso, avevano compreso che c’è un’altra potenza che può fronteggiarla: l’amore. Per questo il Cantico dei Cantici, uno dei testi ispirati più affascinanti della Bibbia, arriva ad esclamare: “forte come la morte è l’amore” (Cant 8,6). Ma il messaggio cristiano va ancora più avanti, la risurrezione di Gesù apre un mondo nuovo; così Paolo arriva a dire: “l’amore non avrà mai fine” (1 Cor 13,8). Se “Dio è amore” (1 Gv 4,8.16), allora più forte della morte è l’amore; la morte non è l’ultima parola, ma la penultima. Dalla risurrezione di Gesù, e non da un ragionamento sull’anima, prende le mosse l’escatologia cristiana, che l’ultimo articolo del Credo professa come “risurrezione della carne” e “vita eterna”. L’amore di Dio vince su tutto, vuole salvare non solo una parte dell’essere umano l’anima – ma l’intera persona, anima e corpo. Le verità ultime non sono appendici della fede, ma ne sono i pilastri: morte, giudizio, risurrezione. Parole che, nella pandemia, suonano particolarmente serie e decisive per gustare il senso della vita».
Il vescovo ha concluso il suo intervento soffermandosi su «la vita del mondo che verrà», la professione di fede che conclude il Credo: «C’è un unico grande evento escatologico, un solo avvenimento nel quale si concentra tutto il senso della nostra vita e della nostra morte, nel quale è ricoverata ogni sofferenza umana, nel quale è racchiusa ogni speranza: la Pasqua di Gesù. La morte non è altro che la partecipazione alla croce di Gesù; il paradiso e la risurrezione finale sono la Pasqua che investe tutto il nostro essere; il purgatorio è l’incontro doloroso e consolante con l’amore crocifisso e risorto del Signore; l’inferno è il rifiuto caparbio della salvezza; la trasfigurazione del mondo è l’abbraccio del Signore morto e risorto all’intero creato».
La relazione di monsignor Castellucci è stata inviata a tutti i partecipanti del percorso ed è disponibile sul canale Telegram «Credi tu questo? Chiese di Modena e Carpi», dov’è inoltre disponibile trovare tutto il materiale dei precedenti incontri. Il prossimo appuntamento del percorso, dal titolo «“Davvero l’hai fatto poco meno di un dio”: il mistero dell’uomo», verrà trasmesso dalla parrocchia di San Felice lunedì 24 gennaio e sarà tenuto da don Maurizio Trevisan.