“Rinascere dalla comunità“. Questo il desiderio che ha dato vita alla prima Comunità Laudato si’ di Modena e che ispirerà il dialogo tra il Vescovo Erio Castellucci e Carlo Petrini, fondatore di Slow Food. L’incontro, che si terrà alle 21 di giovedì 9 settembre presso i Giardini Ducali di Modena, ha la finalità di condividere le ragioni che spingono a ritenere ineludibile una conversione ecologica, tesa a riconciliare umanità e natura partendo dalle scelte del singolo e della collettività che riguardano il quotidiano e il territorio.
In una fase storica così ambivalente, in cui le misure restrittive cedono spazio al bisogno di socialità ma, nello stesso tempo, la pandemia non può dirsi del tutto superata, rimangono aperti diversi interrogativi. Se nessuno si salva da solo, in che modo possiamo tornare a vivere la dimensione della comunità? Quali mezzi abbiamo a disposizione per metterci in cammino verso una conversione ecologica? Come orientarci verso nuove forme di cooperazione anziché di sfrenata competizione? Queste sono le domande che ciascuno dovrebbe porsi, alla luce degli effetti che i nostri ritmi di vita, di produzione e di consumo lasciano sugli ecosistemi e sulle persone. E sulle quali vogliamo riflettere con il Vescovo Castellucci, che nel suo libro La tela sfregiata si è interrogato proprio sulla responsabilità dell’uomo nel Creato, e con Carlo Petrini, che ha raccolto nel libro Terrafutura i dialoghi avuti con papa Francesco sull’ecologia integrale.
Già il 27 marzo 2020, Petrini dichiarava: «Che senso avrebbe ricostruire tutto come prima? Ci è data l’opportunità di fare un cambio di paradigma. Di reimpostare un sistema che dia più spazio ai territori e alle comunità». Soprattutto dopo esserci riconosciuti di essere “sulla stessa barca”, come affermato da papa Francesco in quella stessa occasione a San Pietro, dove il Pontefice ha sottolineato anche l’impossibilità di vivere sani in un mondo malato. La presente crisi socioambientale esige una rinascita, non tanto una ripartenza. Ma da dove possiamo iniziare? Non ci sono ricette né percorsi prestabiliti; potremmo però affermare che il tempo dell’individualismo stia giungendo al termine e che sia arrivato il momento di ripensarci come un noi.
Nella Laudato si’ il Papa ci ricorda che «ai problemi sociali si risponde con reti comunitarie, non con la mera somma di beni individuali» (LS. 219). Quanto siamo in grado di vivere la nostra fede in prassi quotidiane e coerenti? È in continuità con questa riflessione che nasce la Comunità Laudato si’ Modena 1, una piattaforma di cittadinanza attiva e solidale che trae ispirazione dall’omonima enciclica e che si propone di perseguire il paradigma dell’ecologia integrale, riconoscendo che insostenibilità ambientale e ingiustizia sociale sono due facce della stessa medaglia. Da qui la scelta di radicare la Comunità nel quartiere della Crocetta e rileggere l’esperienza della pandemia che ha fatto emergere, ed esasperato, le disuguaglianze e le ingiustizie sociali già presenti nel territorio. La Comunità modenese nasce dal lavoro di circa trenta persone provenienti da realtà sociali e culturali differenti e che si sono incontrate durante i mesi scorsi per definire i propri obiettivi. Questo pluralismo di identità e provenienze ha richiesto la stesura di un documento fondativo rispettoso del pensiero di ognuno, della fede, della cultura e delle idee di ciascun partecipante; è emersa una diversità di pensieri che rappresenta la ricchezza di un patrimonio comune di idee, condiviso ed elaborato attraverso un esercizio di scrittura collettiva.
L’invito, infine, è di rinascere dalla comunità anziché ripartire dai singoli individui. Un appello che sintetizza il senso dell’incontro con monsignor Castellucci e Carlo Petrini, organizzato dalla Comunità Laudato si’ Modena 1 in collaborazione con Caritas diocesana e Fondazione Ert. L’incontro di giovedì rappresenta la prima tappa di un cammino che vuole aprirsi ad accogliere nuove persone, in primo luogo chi sente l’urgenza di una giustizia che sia ecologica quanto sociale.
Sarà possibile partecipare su prenotazione: scrivendo a biglietteria@emiliaromagnateatro.com, chiamando il Teatro Storchi (0592136021) o presentandosi un’ora prima dell’evento (alle 20) al botteghino dei Giardini Ducali.
Per accedere è obbligatorio il Green pass.