Caritas: il punto sui gemellaggi

Ad oggi, ecco quanto è stato realizzato e che continuerà nei prossimi mesi:
 
Gemellaggi:
Il gemellaggio come progetto di prossimità è occasione di testimonianza e rinnovamento pastorale nel tempo che si chiamati a vivere perché: ‘Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore. Perciò la comunità dei cristiani si sente realmente e intimamente solidale con il genere umano e con la sua storia’.
La Caritas Italiana, dall’esperienza del terremoto del Friuli, incoraggia e promuove queste relazioni invitando a considerarle dei progetti di prossimità, espressione della fraternità e della comunione tra Chiese sorelle nei diversi livelli di articolazioni territoriali. Ogni parrocchia o Unità Pastorale colpita dal sisma potrebbe essere chiamata a gemellaggi per ambito diocesano, regionale e nazionale.
Secondo l’esperienza consolidata di Caritas Italiana, il responsabile per l’emergenza terremoto nord
Italia, don Andrea La Regina, tenendo conto dei contatti immediati già intercorsi insieme alla Caritas Diocesana ha messo in relazione le parrocchie o unità pastorali delle diocesi colpite dal sisma e le Delegazioni Caritas delle Regioni Ecclesiastiche disponibili in questo modo:
la Delegazione del Lazio con l’Unità Pastorale di Finale
la Delegazione del Triveneto con le Unità Pastorali di S. Felice e Camposanto
la Delegazione del Piemonte e Valle d’Aosta con l’Unità Pastorale di Medolla
le Delegazioni delle Marche e dell’Umbria con le Unità Pastorali di Cavezzo e S. rospero
A questi si aggiungono i ‘gemellaggi regionali’ ad oggi pervenuti:
Diocesi di Parma con Parrocchia di S. Felice
Diocesi di Forlì con Parrocchia di Rivara (Unità Pastorale S. Felice)
Diocesi di Piacenza con Parrocchia di Finale
La prossimità è il cuore del gemellaggio che si manifesta in varie espressioni, tutte ispirate e guidate dalla comunione ecclesiale e dalla conversione spirituale che coinvolge in modo uguale e paritario chi aiuta e chi è nel bisogno, quali ad esempio:
‘ il dono di beni e materiali
‘ l’offerta di denaro
‘ la presenza di volontari
‘ la collaborazione Ministeriale
‘ visite
‘ ospitalità
‘ condivisione di esperienza pastorali
Ogni gemellaggio dà vita alla propria storia di comunità nell’insieme delle esperienze significative prima tra tutte la celebrazione eucaristica e poi l’incontro tra i rispettivi consigli pastorali, la formazione degli animatori pastorali, la realizzazione di opere e attività individuate: tanti motivi per
tessere legami di fraternità e rendere grazie al Signore!
Quali di queste azioni, con quale intensità, per quanto tempo, con quale progressione, quando cominciare? Queste risposte non hanno una regola o un modello predeterminato da applicare per tutti perché sono il frutto del discernimento comunitario che precede, accompagna e porta a termine il ‘gemellaggio/progetto di prossimità’. Ciò che accomuna i gemellaggi è il metodo pastorale basato sulla sequenza ascoltare-discernere-agire esercitata sempre secondo una
dimensione comunitaria.
L’equipe della Caritas Diocesana Modenese è a disposizione per favorire, sostenere e valorizzare le sperienze di gemellaggio tra le parrocchie dei diversi vicariati con le parrocchie colpite dal sisma. In particolare si invitano le parrocchie che hanno già avviato esperienze di questo tipo a renderlo noto all’ufficio diocesano affinché possa diventare una conoscenza condivisa e un motivo di comunione diocesana per esprimere un impegno di Chiesa e di riconoscersi nella guida episcopale. Le parrocchie interessate sono invitate a comunicare all’ufficio diocesano la loro disponibilità in modo da poter essere contattate e coinvolte nella programmazione del gemellaggio.
 
La presenza di Caritas Italiana
Nelle prossime settimane si insedierà a Mirandola il centro di coordinamento nazionale della Caritas Italiana. Gli interventi Caritas, dopo la prima fase di emergenza, vedranno, come sempre, un
affiancamento duraturo, nel medio e lungo termine, nella fase più difficile della ricostruzione materiale e del tessuto sociale con attenzione alla ricostruzione socio-economica. In particolare si
curerà:
‘ l’accompagnamento della popolazione, con presenza di volontari, attività di ascolto e animazione nei luoghi di accoglienza, sostegno alle attività pastorali, rilevazione continua dei bisogni…
‘ la ricostruzione, con “Centri di comunità” (strutture polifunzionali per attività. liturgiche, sociali e ricreative), strutture per servizi sociali e caritativi, servizi in risposta alle vecchie e nuove povertà…
‘ la progettazione sociale per la riabilitazione socio-economica del territorio, con sostegno al reddito ed accesso al credito per famiglie e piccole imprese, borse lavoro per giovani…
Si rende noto che è iniziato l’iter operativo per la realizzazione dei ‘Centri di comunità’. La nostra
Diocesi ha richiesto la collocazione di 8 Centri di comunità secondo il criterio di assegnarne almeno
uno per ogni Unità Pastorale del Vicariato della Bassa (ad eccezione dell’Unità Pastorale di Finale e
della richiesta per la Parrocchia di Stuffione).
 
Sono stati effettuati tutti i primi incontri con le Delegazioni Regionali Caritas, gemellate con le parrocchie della Diocesi di Modena. In particolare:
il 4 luglio: Delegazione del Triveneto, gemellata con San Felice e Camposanto
il 12 luglio: Delegazione Lazio, gemellata con Finale Emilia
il 13 luglio: Delegazione Piemonte-Valledaosta, gemellata con Medolla
il 18 luglio: Delegazioni Umbria e Marche, gemellate con San Prospero e Cavezzo.
Si aggiunge un incontro anche tra Diocesi di Piacenza e Finale Emilia svoltosi l’11 luglio.
Sono stati incontri di conoscenza, presentazione e primo approfondimento; dopo le ferie estive si metteranno a punto delle linee di intervento e si avvieranno i gemellaggi con un momento celebrativo.
 
Tavolo animazione
Prosegue la formazione degli animatori per i giovani: servono animatori volontari per proseguire in settembre le attività.