Poco più di sei mesi fa si consumava l’invasione russa del territorio ucraino, e l’apertura di un nuovo conflitto «alle porte di casa»; pochi giorni dopo iniziava il viaggio di centinaia di migliaia di donne e bambini che, fuggendo dalla guerra, cercavano accoglienza nei paesi occidentali. Iniziava anche una generosa gara di solidarietà in Italia e nel nostro territorio modenese. Mai la Caritas locale aveva ricevuto quasi un migliaio di telefonate di candidati ad un’accoglienza per compassione e senso di solidarietà verso chi si vedeva costretto a migrare forzatamente, lasciando affetti, case e lavoro. Dopo mesi di prassi concrete di accoglienza, abbiamo proposto una serie di eventi dall’8 a il 18 Settembre per mettere a fuoco gli apprendimenti che abbiamo fatto, accoglienti, accolti e comunità cristiane in queste esperienze. Una mostra fotografica e una serie di appuntamenti che avranno come filo rosso un interrogativo «Accoglienza: dono o contratto?». Tutto culminerà nell’evento di domenica 18 settembre, alle 14.30, nella Parrocchia di San Pio X che vedrà dialogare la Chiesa di Modena, con il vescovo Castellucci e la direzione Caritas diocesana con le istituzioni locali, rappresentate dal prefetto Alessandra Camporota e da Roberta Pinelli, assessora alle politiche sociali. Un dialogo che verrà stimolato da interrogativi e riflessioni poste da famiglie e persone che, nell’arco di questi mesi, hanno aperto le porte delle proprie abitazioni ai rifugiati in fuga dalla guerra. Parteciperanno al dialogo quindici famiglie che hanno aderito al progetto di accoglienze diffuse e solidali promosso da Caritas diocesana secondo le linee della Cei insieme ad altre esperienze di accoglienza realizzate nel territorio che, come vedremo, non si esauriscono nell’atto stesso dell’ospitalità ma aprono sentieri di incontro quotidiano con l’altro. (E.T.)
Per informazioni scrivere a: immigrazione@caritas.mo.it