E’ stata realizzata a fianco delle rovine dell’antica chiesa di San Bartolomeo, crollata in seguito al terremoto, la nuova chiesa temporanea di Villafranca di Medolla che inaugurerà entro la metà
di novembre. La struttura, un fabbricato leggero di pannelli di vetroresina che potrà ospitare fino a cento fedeli, rappresenta la prima chiesa realizzata nella diocesi di Modena-Nonantola dopo il sisma di maggio. Una comunità, quella di Villafranca, che non dimentica le ferite provocate dal terremoto del maggio scorso: a testimoniarlo le macerie della chiesa di San Bartolomeo che hanno fatto da sfondo alla cerimonia di presentazione della nuova struttura, che si è tenuta lo scorso venerdì 19 ottobre. Ma sono la speranza e la voglia di riprendersi la propria identità ad emergere dalle parole di
tutti i presenti alla cerimonia: dal vescovo Antonio Lanfranchi al parroco don Davide Sighinolfi, dal sindaco di Medolla Filippo Molinari al vicepresidente della Provincia di Modena, Mario Galli passando per il consigliere del Banco Popolare, Claudio Rangoni Machiavelli. A raccontare con emozione com’è nato il progetto della chiesa è stato don Davide, parroco di Villafranca e Medolla: ‘A luglio ho ricevuto la chiamata di un tecnico della diocesi che mi proponeva la costruzione di una chiesa a Villafranca’ ho accettato con gioia e meraviglia e ora, a 5 mesi dal terremoto, questa piccola parrocchia sarà la prima della diocesi ad avere una chiesa nuova. Chiesa che sappiamo bene non essere soltanto un edificio ma un ambiente che dà un’anima al territorio, specialmente in realtà piccole come quelle di Villafranca in cui sono rimasti pochi i punti di riferimento per la comunità’. Don Davide si è poi detto piacevolmente stupito della collaborazione che è nata, in seguito al terremoto, tra tutte le realtà del territorio: dalla parrocchia all’associazionismo, dal comune alle realtà scolastiche ed educative. Collaborazione confermata anche dal sindaco Filippo Molinari, che ha poi annunciato la pronta realizzazione di un municipio temporaneo a Medolla. La comunità al centro anche dell’intervento del vescovo Lanfranchi, che ha sottolineato come ‘la presenza della comunità cristiana sia fondamentale’ e che ‘se questa viene meno si spegne il territorio e si perde l’identità, la storia’. ‘La comunità cristiana – ha continuato l’arcivescovo – ha bisogno di luoghi
di culto in cui si alimenti la speranza e questi luoghi sono cari anche a chi non è credente.
In questo periodo ho potuto, infatti, notare come la nostalgia per le chiese e i campanili danneggiati o distrutti dal terremoto, abbia colpito tutti, non solo i credenti. Mi auguro che questa esperienza
di Villafranca faccia da capofila ad altre che spero vedano la luce prima di Natale’. La nuova chiesa è di oltre 200 mq ed è stata realizzata da Intertecnica Arredamenti; in un secondo momento potrà essere riconvertita o reinstallata in un altro luogo. La sua realizzazione è stata possibile grazie al contributo della Fondazione di Culto Banco S. Geminiano e S. Prospero, in parte attraverso una raccolta fondi promossa dal Banco S. Geminiano e S. Prospero e dal Gruppo Banco Popolare e in
parte dalla donazione benefica e dalla rinuncia al gettone di presenza dei componenti dei comitati territoriali di Modena e Verona. ‘E’ stato un gesto molto apprezzato ‘ ricorda l’economo diocesano Giorgio Garuti -, che ha confermato la sensibilità e l’attenzione del Banco Popolare verso le esigenze delle realtà locali’. ‘Qui a Villafranca ‘ ha concluso Claudio Rangoni Machiavelli, consigliere di amministrazione del Gruppo Banco Popolare ‘, e più in generale in tutta l’Emilia, abbiamo incontrato una comunità volenterosa e tenace, ma profondamente colpita. Per questo, quando abbiamo ricevuto la richiesta di aiuto da parte di don Davide Sighinolfi, ci siamo attivati per trovare con immediatezza una soluzione che potesse restituire una chiesa ai villafranchesi’.