8xmille: India, la dignità da condividere

Viaggio nelle opere della Chiesa cattolica grazie a "una firma che fa bene": dai centri di accoglienza per i bambini malati di Aids alle scuole per gli alunni sordomuti

Don Enrico Garbuio, assistente spirituale del Servizio promozione sostegno economico della Cei, racconta al settimanale “Nostro Tempo”, dorso di Avvenire, i progetti realizzati dalla Chiesa cattolica in India con i fondi 8xmille.

Viaggio nelle opere della Chiesa cattolica, in India, realizzati con i fondi 8xmille della Cei

Quello di don Garbuio è un viaggio che accorcia «le distanze con i destinatari dell’8xmille» in un Paese, l’India, descritto come «un fiume in piena che travolge con le sue contraddizioni» e non può essere decodificato con «schemi europei».

A guidare il giovane sacerdote sono state le Figlie della Chiesa e i Padri carmelitani scalzi, che lo hanno portato da Hyderabad a Nawabupeta per incontrare tante realtà: «dalle Case-famiglia
agli ospedali, dai centri di accoglienza per bambini malati di Aids alle scuole per bambini sordomuti. Tutte opere finanziate con i fondi 8xmille».

Viaggio nelle opere della Chiesa cattolica, in India, realizzati con i fondi 8xmille della Cei

«Savanour hanno realizzato – grazie ai fondi dell’8xmille – una casafamiglia dove accolgono oltre quaranta bambine orfane o semiorfane, assicurando loro vito e alloggio, ma soprattutto studio ed educazione umana e spirituale, nel rispetto della religione di ciascuna. Nella città di Mandya, in collaborazione e con il sostegno dell’Aifo, hanno fatto un lavoro capillare di ricerca dei malati di Hansen, sia in città che nei villaggi intorno, per istruire la gente sulla prevenzione della malattia e curare sistematicamente i malati» racconta don Garbuio.