Inizia il cammino di preparazione della Chiesa di Modena-Nonantola verso la Festa di Pentecoste – che quest’anno sarà celebrata domenica 19 maggio – con la Novena di preghiera, la quale si terrà da venerdì 10 a sabato 18 maggio al Santuario di San Geminiano, a Cognento.
Ogni giorno di Novena, da lunedì a sabato, si terrà l’Adorazione eucaristica dalle 9 alle 21 seguita dalla Messa. Domenica 12 maggio si potrà partecipare all’Adorazione dalle 13 alle 17 e dalle 20 alle 22.
Sarà anche recitata la preghiera del Rosario alle 16.45 di sabato 11 e 18 maggio, così come domenica 12 maggio.
Il pieghevole con tutti i dettagli del programma è scaricabile in formato .pdf in fondo a questa pagina.
A ciascun giorno sarà dedicato un Salmo differente: dal Salmo 8, che guiderà la preghiera del primo giorno, al Salmo 66, con il quale si concluderà la Novena.
Un’iniziativa che, come segnalano gli organizzatori, s’inserisce nell’ambito dell’Anno della preghiera, annunciato da papa Francesco in vista del Giubileo 2025 con la finalità di «ringraziare Dio dei tanti doni del suo amore per noi e lodare la sua opera nella creazione, che impegna tutti al rispetto e all’azione concreta e responsabile per la sua salvaguardia».
La sera di sabato 18 maggio, terminata la Novena a Cognento, sarà celebrata la Veglia di Pentecoste, che avrà luogo alle 21 in Cattedrale. Presiederà l’Arcivescovo Erio Castellucci, che alle 18 del giorno dopo – domenica 19 maggio, sempre in Duomo – celebrerà la Messa episcopale.
Alle origini, con il termine Pentecoste gli ebrei ellenizzati, cioè di lingua greca, facevano riferimento alla «festa della mietitura e delle primizie», «festa delle settimane » oppure «Giorno delle primizie». Questi i nomi attribuiti alla ricorrenza nell’Antico testamento, dal libro dell’Esodo (23,16) a quello di Neemia (28,26). Ribattezzata poi «Assemblea solenne» (con i termini ‘asereth o ‘asartha), la Pentecoste cade il cinquantesimo giorno dopo il sabato di Pasqua (Lv. 23,11) ed era inizialmente dedicata alle offerte agricole, assumendo un nuovo significato – «Il giorno del dono della legge» – dopo l’uscita del popolo di Israele dall’Egitto. Allora non erano permessi i lavori servili (Lv.23,21) e si faceva spazio a momenti di festa e convivialità (Dt.16,1).
Per la comunità cristiana, la Pentecoste assume un nuovo significato quando – come si legge nel libro degli Atti – Maria e gli apostoli, riuniti a Gerusalemme, «furono pieni Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro il potere di esprimersi» (cf.2,4-11). Nell’occasione, erano presenti a Gerusalemme gli ebrei venuti da ogni parte del mondo. «Ciascuno – si legge ancora – li sentiva parlare nella propria lingua».
Successivamente, l’apologista Tertulliano – vissuto tra il 155 e il 220 – si riferì a quel giorno come una festa in onore allo Spirito Santo.
Vale la pena sottolineare che, alla fine del IV secolo, nella festa di Pentecoste era conferito il Battesimo a chi non aveva potuto riceverlo durante la Veglia pasquale.