È online la piattaforma dell’Ufficio catechistico regionale dell’Emilia-Romagna, www.passidivita.net.
Si tratta di uno strumento digitale indirizzato ai catechisti, per le diverse fasce di età. La struttura segue sostanzialmente due direttrici. La prima è quella di lasciarsi coinvolgere nel respiro dell’anno liturgico, secondo i tempi che scandiscono la vita della comunità cristiana. Questo primo asse offre una particolare rilevanza alla Parola celebrata, e al contempo alla dimensione antropologica, che si arricchisce di un varietà di sentimenti nei diversi tempi liturgici. La seconda direttrice è legata alla profonda convinzione che «ogni verità nasca sull’albero del soggetto». Ogni passo della formazione tiene conto di dimensioni di crescita, sulle quali deve essere costantemente puntata l’attenzione educativa: narrativa, simbolica, relazionale, creativa, di gratuità e infine di custodia.
Da molto tempo l’Ufficio regionale sta lavorando su questi aspetti, cercando di mettersi in ascolto di quanto emerge dalle comunità. Si trattava, anche tenendo conto della crisi pandemica, di offrire uno strumento agile, slegato da particolari metodologie e che non offrisse un prodotto finito al catechista. In questi anni i metodi in catechesi si sono moltiplicati, come anche i sussidi. La grande sfida del documento base Facciamo prima i catechisti e poi i catechismi in questi anni è rimasta un po’ sullo sfondo, come un mantra da ripetere quasi per iniettare dosi di coraggio. Molto semplicemente, come direttori diocesani ci siamo chiesti come potevamo metterci al servizio delle esigenze di formazione dei catechisti, in un contesto di complessità e di cambiamento. Non abbiamo pensato al catechista super formato con competenze già ben consolidate. Piuttosto ai cuori coraggiosi che con generosità e fra mille incertezze si mettono al servizio dell’Annuncio.
Il primo guadagno indiretto, che ci è venuto dalla progettazione di una piattaforma digitale, lo abbiamo trovato nel confronto serrato che ci ha accompagnati. Il digitale è, per così dire, sinodale in fase di progettazione. Non volevamo allestire l’ennesimo prodotto con tante ricette già pronte per l’uso: l’ipermercato dove trovare tutto, o quasi, a poco prezzo. L’altra grande conquista è stata quella di vedere, gradualmente, trasformate le risorse individuali in stili collaborativi. Tutti hanno dato un contributo alla realizzazione di questo strumento. Adesso la piattaforma è varata. Chiediamo ai catechisti di esplorarla, di testarla anche come percorso di formazione, verificando se può offrire opportunità al processo verso una maggior consapevolezza. Ci sono ancora molti aspetti da implementare, si tratta di un cantiere aperto, incompleto, ma già sufficientemente ricco. Servirà un annetto per mettere le cose a regime e completare il lavoro. Ma si è voluto partire ugualmente, anche per “battere un colpo”, come si è soliti dire, in un momento nel quale c’è bisogno di speranza e di nuovo entusiasmo. Sarà importante questa fase di comunicazione, anche da persona a persona, così come il primo ritorno sul piano della verifica, per poter adeguare, riplasmare, ripensare, arricchire, anche attraverso le ricchezze delle realtà locali.
Andrea Bruni, direttore Ufficio catechistico diocesano