Domenica 1 agosto, al Santuario di San Pellegrino in Alpe, gli Arcivescovi di Lucca, di Pistoia e di Modena–Nonantola concelebreranno alle 11 la Messa in occasione del tradizionale «Cambio della croce» presso il «Molo», il promontorio che fronteggia lo splendido panorama delle Apuane.
Il Santuario di San Pellegrino in Alpe, intorno al quale è cresciuto l’omonimo borgo, a 1525 metri sul livello del mare, si trova al confine tra Emilia Romagna e Toscana e tra l’arcidiocesi di Modena–Nonantola e l’arcidiocesi di Lucca, che si occupa della gestione del luogo sacro.
I santi Pellegrino e Bianco non sono mai stati canonizzati formalmente dalla Chiesa, ma il loro culto risale al medioevo ed è profondamente radicato negli appennini modenese, reggiano, lucchese, pistoiese e bolognese. Il 1° agosto di ogni anno, dopo una celebrazione eucaristica nel corso della quale i sindaci di Frassinoro e Castiglione Garfagnana portano ceri votivi al Santuario, viene sostituita la grande croce di frassino che si staglia fra terra e cielo ed è uno dei simboli di questo crinale ricco di storia e di tradizioni.
La Messa delle 11, concelebrata da monsignor Erio Castellucci, dall’arcivescovo lucchese monsignor Paolo Giulietti e dal vescovo di Pistoia monsignor Fausto Tardelli sarà anche il punto di arrivo della venticinquesima processione del Cristo pellegrino, che solitamente raggiungeva il Cimone in occasione della festa della Madonna della Neve, cosa impossibile quest’anno a causa delle norme contro il contagio da coronavirus.
La processione del Cristo pellegrino, organizzata dall’associazione culturale «Rel Arte» e dall’Associazione nazionale carabinieri nucleo provinciale di Protezione civile Anc di Modena e Lucca, partirà dal passo delle Radici alle 9. La manifestazione vedrà la partecipazione dei coordinamenti provinciali di Modena e di Lucca dell’Associazione nazionale carabinieri, della polisportiva Montalto, degli Amici del Cammino di San Pellegrino, dell’Associazione «Le vie del Volto Santo», della sezione modenese dell’Associazione nazionale alpini, dell’Unuci interforze e dell’Associazione «Via Romea Germanica Imperiale».