La Chiesa di Modena-Nonantola, attraverso la Caritas diocesana, sin dalle prime ore si è attivata per offrire il proprio contributo nell’affrontare l’emergenza causata dall’esondazione del fiume Panaro, mantenendosi in stretto contatto con il parroco di Nonantola don Alberto Zironi e raccogliendo le sue preoccupazioni per i danni provocati dall’alluvione a centinaia di famiglie e al tessuto produttivo locale. Don Zironi, testimone diretto della situazione vissuta e delle necessità impellenti della popolazione, ha subito aperto la canonica della chiesa parrocchiale di Redù per ospitare alcune persone sfollate.
La Caritas diocesana modenese è a disposizione per mettersi al servizio delle Caritas locali, delle persone che abitano i territori di Nonantola e quelli limitrofi, e cercherà di raggiungere queste sorelle e fratelli in situazione di difficoltà con beni materiali e prossimità umana, il bene più prezioso. A tale scopo è stata attivata una raccolta fondi, con causale “Emergenza Alluvione Nonantola”, alla quale si potrà aderire effettuando una donazione all’IBAN
IT25X0503412900000000004682
La Caritas diocesana modenese si appella alla sensibilità di tutti per contribuire a un’opera di sostegno mai come ora così urgente, in questi tempi già di grande difficoltà a causa della pandemia Covid-19. Appello a cui si unisce l’Arcivescovo Erio Castellucci, in un messaggio di sostegno alle persone colpite dall’emergenza: «Sono vicino alla popolazione di Nonantola e delle zone limitrofe, colpita dall’esondazione del fiume Panaro nella giornata di domenica 6 dicembre. Molte persone vivono nella paura e alcune famiglie hanno già dovuto lasciare le loro case, invase dall’acqua. La parrocchia si è subito attivata per trovare una sistemazione agli sfollati. L’Arcidiocesi – spiega l’Arcivescovo – partecipa ai soccorsi soprattutto attraverso la Caritas, sensibilizzando i modenesi in ordine alla raccolta di risorse per poter intervenire immediatamente nella fase emergenziale».