L’annuale assemblea delle Caritas parrocchiali si è svolta sabato 22 ottobre, all’interno della programmazione degli eventi in occasione dell’esposizione a Modena della Croce di Lampedusa.
L’approfondimento svolto in queste settimane ha riguardato l’accoglienza che questi uomini ricevono, con la conoscenza delle normative e delle forme civili e sociali che anche lo Stato Italiano mette in campo per rispondere all’emergenza dei profughi, in particolare quella degli sbarchi e delle persone salvate in mare.
Come Chiesa e come Caritas, ci siamo interrogati inoltre su quale accoglienza cristiana siamo chiamati ad offrire a queste persone e, più in generale, a quei nostri fratelli che non solo perché migranti e profughi in fuga, ma perché vittime di condizioni di povertà economica, sociale, relazionale, si trovano a non avere più una casa o una sistemazione o una rete di persone di sostegno.
Nella chiesa di San Giovanni, preparata per l’esposizione della Croce di Lampedusa, 50 volontari delle Caritas parrocchiali provenienti da quasi tutti i vicariati della Diocesi, riuniti nell’assemblea, hanno voluto riflettere sulle diverse forme dell’accoglienza che una comunità può offrire e condividere, sia da un punto di vista materiale, che immateriale.
Gli interventi del direttore della Caritas Diocesana Eros Benassi e degli operatori hanno avuto come punto di partenza le parole del Papa e del Vescovo Erio, che ci hanno invitati a promuovere soluzioni di accoglienza presso le parrocchie, sottolineando che l’azione delle comunità cristiane si deve contraddistinguere per uno stile fraterno, che prenda le distanze dal semplice rispondere a bisogni primari legati all’emergenza per non lasciare le persone in strada o senza il necessario per la propria sussistenza. L’accoglienza cristiana ha lo stile della prossimità, della condivisione, della messa in gioco, della relazione, in tutte le sue espressioni, dalle condizioni abitative alle opportunità di socializzazione, di attivazione delle competenze, di creazione di legami significativi.
“Legami che liberano” è infatti il titolo del progetto di accoglienza comunitaria che Caritas intende promuovere sul territorio diocesano assieme alle parrocchie. Il progetto prevede l’attivazione dell’accoglienza in piccoli appartamenti, dignitosi, caldi e ben curati, dove ospitare poche persone, che possano condividere la vita quotidiana e che possano essere conosciute e coinvolte dalle comunità parrocchiali. L’attivazione di alcune forme di accompagnamento, per valutare l’impegno in attività formative, di volontariato o lavorative delle persone accolte, che per diverse problematiche sono da tempo fuori dal mercato del lavoro o hanno poche reti sociali; questo anche con l’aiuto del progetto della Fabbrica dei talenti. La cura degli aspetti relazionali e affettivi delle persone accolte, spesso prive di legami famigliari o con legami sfilacciati, affinché possano recuperare qualcuna delle passate relazioni famigliari/amicali e stringere nuove amicizie.
A fianco al progetto “Legami che liberano” la Caritas Diocesana, in linea con la proposta nazionale studiata da Caritas Italiana per l’accoglienza dei profughi, propone il progetto “Rifugiato a casa mia”, un percorso di accoglienza all’interno delle famiglie che prevede l’accompagnamento di operatori individuati dalla Caritas e il coinvolgimento della comunità parrocchiale nel sostenere le famiglie ospitanti.
Sono state illustrate inoltre le diverse proposte in programma, invitando i volontari delle Caritas a raccogliere questi momenti come nutrimento e crescita, per il proprio percorso personale, per prepararsi all’accoglienza, per sciogliere dubbi e affrontare problemi, per cogliere nuovi punti di vista per le tante attività e i tanti “gesti di carità” che le parrocchie propongono.
Dopo un breve scambio tra i partecipanti, il momento assembleare si è concluso con una meditazione a cura dell’Ufficio Catechistico, attraverso lo strumento della catechesi con l’arte.
Un momento evocativo e di preghiera profondo, grazie alla lettura teatralizzata del testo “Sola andata” tratta dagli scritti di Erri De Luca, a cui hanno fatto seguito la lettura della Parola e le intenzioni di preghiera, che hanno riportato l’attenzione alle tragedie di Lampedusa e alle sollecitazioni che questi segni dei tempi fanno sorgere nei nostri cuori di cristiani. Questa chiusura ci ha ricordato che i nostri gesti di carità sgorgano prima di tutto da un ascolto profondo, meditato, umile della Parola e che il nostro servizio di volontari Caritas necessita di un nutrimento costante della nostra spiritualità: la presenza della Croce di Lampedusa al centro della nostra assemblea ci riporta a questo mistero grande.
Ringraziamo l’Ufficio catechistico per averci donato questo intenso momento di raccoglimento.
“Le diverse forme dell’accoglienza” apre un cammino che ci interpella in prima persona su quanto siamo disponibili ad accogliere, nel nostro cuore, nelle nostre case, nelle nostre parrocchie, nelle nostre città, un cammino che speriamo di rinnovamento e speranza per noi tutti.
Formazione permanente
Proposte previste per l’anno pastorale 2016/2017 che saranno attivate con il calendario seguente e rivolte alle Critas parrocchiali e agli animatori pastorali di tutta la Diocesi.
– Incontro formativo sull’accoglienza comunitaria
Lunedì 7 novembre ore 18.30 – Centro Famiglia di Nazareth
– Dalla distribuzione alla condivisione
Lunedì 12 dicembre ore 20.30 – Centro Famiglia di Nazareth
– Corso base per operatori di Centri d’ascolto Caritas ogni incontro è alle 20.30 al CFN):
Lunedì 10 gennaio 2017: Si fa presto a dire ascolto….
Lunedì 24 gennaio 2017: Centro d’ascolto Caritas: identità e funzioni
Lunedì 7 febbraio 2017 Il centro d’ascolto Caritas in relazione a servizi del territorio
Lunedì 21 febbraio 2017 La relazione d’aiuto: coinvolgersi senza perdersi
Approfondimenti specifici
Possibilità di sostegno alle parrocchie per l’attivazione di approfondimenti sui temi:
– Vivere l’accoglienza e la prossimità nelle comunità parrocchiali.
– Cibo per tutti: percorsi di consapevolezza sulle tematiche legate all’accesso al cibo, alla distribuzione e alla condivisione.
– Povertà, Stili di vita, Pace e nonviolenza (in collaborazione con l’Ufficio di Animazione Missionaria).
– Progetto YoungER: percorsi di sensibilizzazione alla carità per gruppi di ragazzi o giovani, in collaborazione con le Caritas parrocchiali.
– Carità e famiglia.
– Ascolto e accompagnamento mamma-bambino (progetto formativo promosso dal CAV).
Accompagnamento delle Caritas parrocchiali
Possibilità di progettare percorsi di accompagnamento formativo per gli animatori delle caritas parrocchiali per sostenere la motivazione, l’identità, lo stile di prossimità, il percorso di crescita umana e spirituale dei volontari.
Per informazioni: caritas@modena.chiesacattolica.it tel 059 2133847