«Chissà dove vanno a finire!». Questo è il ritornello che spesso ascoltiamo ogni volta che chiediamo offerte o che invitiamo a fare versamenti.
Ma questa volta non c’è nemmeno bisogno di scomodare la banca o le poste, non dobbiamo nemmeno mettere mano al portafoglio. I soldi arrivano e sono arrivati veramente a favore delle nostre comunità parrocchiali e delle associazioni di ispirazione cristiana che si occupano dei più bisognosi.
Questi soldi non stanno da qualche parte a Roma, ma vi transitano solamente pochi mesi e sono poi ridistribuiti a tutte le diocesi italiane per esigenze pastorali, caritative, per la costruzione di nuove Chiese, per le missioni nel mondo, per le emergenze causate da catastrofi naturali e, nel 2020, per l’emergenza Covid-19. Non è un’elemosina dello stato; si tratta invece di una piccola fetta delle imposte che tutti gli italiani, che hanno un reddito minimo, devono pagare. Per questa piccola parte, appunto l’8xmille di tutta l’Irpef, noi cittadini, ognuno di noi, può decidere con una firma come dovrà essere impiegata. In nessun altro caso noi possiamo dire all’autorità nazionale come spendere o a chi vogliamo che vadano questi soldi. Lo possiamo fare senza spendere nulla, ma solo apponendo la nostra firma, a favore della Chiesa Cattolica, sui modelli della dichiarazione dei redditi: Cu/2021 (Certificazione unica), 730/2021 e Redditi/2021 (ex Unico).
Non tutti i contribuenti sono tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi, ma possono comunque esprimere la loro preferenza per la Chiesa Cattolica e così aumentare la percentuale di chi crede in questo sistema di sostegno economico alla Chiesa. È sufficiente firmare e consegnare ad un Caf la pagina della Certificazione unica; il Caf poi provvederà gratuitamente a segnalare l’espressione della vostra preferenza. I proventi dell’8xmille dell’Irpef destinati alla Chiesa Cattolica, sono distribuiti annualmente alle diocesi italiane; lo scorso anno la Cei (Conferenza episcopale italiana) ha deciso di destinare ulteriori contributi per far fronte alle problematiche causate della pandemia, dalla chiusura delle Chiese e dalle difficoltà di organizzare manifestazioni e iniziative benefiche in favore delle attività parrocchiali. La tua firma esprime i tuoi valori, è parte della tua carità, è una forma di servizio e il tuo contributo arriva dove vive la tua comunità. L’8xmille va a finire qua.
Marcello Barbieri, incaricato diocesano Sovvenire Servizio promozione del sostegno economico alla Chiesa Cattolica