Mercoledì scorso, 15 settembre, il Vescovo Erio Castellucci ha incontrato i delegati delle diocesi di Modena-Nonantola e di Carpi alla 49ª Settimana sociale dei cattolici italiani, dal titolo «Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro #tuttoèconnesso», che si terrà a Taranto dal 21 al 24 ottobre prossimi. La scelta di quel tema in quel luogo è quantomai importante vista la drammatica alternativa che nel corso dei decenni si è posta a Taranto fra il diritto al lavoro, assicurato dall’acciaieria e dal suo indotto, e quello alla salute, messo in pericolo dall’attività della stessa acciaieria. Come coniugare questi diritti, entrambi garantiti dalla Costituzione, è una sfida del nostro tempo. Le settimane sociali, create nel 1907 da Giuseppe Toniolo, hanno lo scopo di portare all’attenzione della Chiesa italiana temi di attualità e di rilevanza sociale.
Rileggere i 49 titoli delle settimane e le date in cui si sono tenute, ci fornisce uno spaccato dello sviluppo dei problemi sociali del nostro paese e del tentativo dei fedeli laici di interpretarli alla luce del Vangelo. Il Vescovo Erio Castellucci, i delegati delle due diocesi e i responsabili dei centri per la pastorale sociale hanno riflettuto sui contenuti della Settimana, preparata da documenti di riflessione e seminari di studio, e sulle modalità per affrontare questi temi all’interno delle attività pastorali diocesane del 2021-22. L’appuntamento di Taranto è pensato come un primo passo del cammino sinodale che sarà vissuto a livello locale. Il tema dell’ambiente si colloca all’interno della riflessione che la Chiesa compie ormai da molti anni, (si pensi all’Octogesima adveniens di Paolo VI) e che avuto un rilancio, ma anche una rilettura e un approfondimento con l’enciclica di papa Francesco, Laudato si’.
In questo contesto si pone la Giornata per la salvaguardia del creato che le due diocesi celebreranno tra breve (nella parrocchia di Corlo il 2 ottobre alle 16 e nella parrocchia di parrocchia di Cibeno il 3 ottobre alle 16) e che ha per tema «Camminare in una vita nuova» (Rm 6,4) La transizione ecologica per la cura della vita. Tante comunità parrocchiali, associazioni e gruppi di base stanno cogliendo i tanti stimoli che provengono dalle più diverse direzioni e li stanno “scaricando a terra” con proposte di azioni concrete e di modifica degli stili di vita delle persone e delle istituzioni.
La transizione ecologica riguarda tutti e non solo chi dovrà attuare il Piano nazionale di ripresa e resilienza. I delegati della diocesi di Modena-Nonantola che parteciperanno alla 49ª Settimana sociale, secondo le indicazioni date dagli organizzatori, sono: don Mattia Ferrari, 28 anni, già viceparroco di Nonantola e ora in partenza per Roma, dove studierà all’Università Gregoriana per conseguire la Licenza in Scienze sociali con indirizzo in dottrina sociale della Chiesa ed etica pubblica; Cinzia Nasi, 58 anni, vicedirettrice di Confcooperative Modena, animatrice della parrocchia di Sant’Antonio in Cittadella; Giuseppe Caruso, 25 anni, ricercatore dell’Università di Modena, della parrocchia della Sacra Famiglia; Francesco Costantini, 24 anni, studente universitario, della parrocchia di Maranello. Giuseppe e Francesco sono impegnati nelle attività della Pastorale giovanile diocesana e, in particolare, nel laboratorio «La Bottega di Nazareth», nato su impulso del Vescovo per far conoscere ai giovani e approfondire i temi sociali e politici.